24, Luglio, 2024

Gioco d’azzardo patologico: in arrivo dalla Regione Toscana 6 milioni per azioni di contrasto

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L’assessore Stefania Saccardi: “Quella dal gioco d’azzardo sta diventando sempre più preoccupante, perché coinvolge un numero crescente di persone di tutte le età, che si lasciano tentare dal gioco, fino a far diventare questa passione una vera patologia

Sei milioni per azioni di contrasto al gioco d'azzardo patologico. Li prevedono due delibere approvate dalla giunta regionale toscana nel corso di una delle ultime sedute, su proposta dell'assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi. La prima prenota, per l'annualità 2017, la somma di 2.843.095 assegnata dal Ministero della salute, per l'implementazione del Piano regionale di contrasto al gioco d'azzardo. La seconda destina 3.152.051 alle Aziende sanitarie per la realizzazione di attività di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone con disturbo da gioco d'azzardo.

"In Toscana siamo da tempo impegnati in azioni di contrasto a tutti i tipi di dipendenza – dice l'assessore Stefania Saccardi – Quella dal gioco d'azzardo sta diventando sempre più preoccupante, perché coinvolge un numero crescente di persone di tutte le età, che si lasciano tentare dal gioco, fino a far diventare questa passione una vera patologia. Noi abbiamo varato un Piano regionale di contrasto al gioco d'azzardo, e una campagna di comunicazione, con un numero verde dedicato. Con queste due delibere destiniamo nuove risorse per contrastare in maniera sempre più decisa ed efficace il gioco d'azzardo patologico".

La prima delle delibere prevede di concorrere alla rimozione delle cause sociali e culturali che possono favorire le forme di dipendenza da gioco; promuovere una risposta coordinata, integrata e continuativa alle persone che manifestano un problema di gioco d'azzardo patologico; agire prevalentemente sul versante della prevenzione, non trascurando indispensabili azioni di conoscenza e ricerca approfondita del fenomeno a livello provinciale e regionale, né azioni tese alla formazione/informazione di tutti gli operatori coinvolti nella tematica, sia dei servizi e degli Enti pubblici che delle Associazioni di volontariato, del terzo settore e dei gruppi di mutuo-auto-aiuto.

La seconda delibera individua come obiettivo primario il rafforzamento e consolidamento della rete di aiuto alle persone e alle loro famiglie con problemi di Gap, attraverso l'integrazione degli interventi tra servizo pubblico, privato sociale e territorio e l'incentivazione di iniziative dirette al potenziamento dei servizi sociosanitari di comunità rivolti al cittadino. Le risorse destinate alle Asl serviranno per queste azioni.

 

 

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