26, Novembre, 2024

Bekaert, nervi tesi all’assemblea unitaria. Fim, Fiom, Uilm: “Servono tempo, ammortizzatori e garanzie sugli investitori”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Punti di vista diversi e un clima che si fa sempre più difficile tra i lavoratori dello stabilimento figlinese, che contano i giorni che li separano dalla fine della cassa integrazione. I sindacati proporranno richieste unitarie al prossimo tavolo, ma restano le distanze su alcuni punti

Si respira un clima di tensione, fra i lavoratori della Bekaert di Figline presenti all'assemblea unitaria convocata dalle tre sigle sindacali Fim Fiom e Uilm. Punti di vista diversi e, soprattutto, il fiato sul collo di quella scadenza, il 31 dicembre, che si avvicina inesorabilmente e che, se nulla cambierà, segnerà la fine della cassa integrazione per cessazione reintrodotta proprio grazie alla lotta dei lavoratori Bekaert: tutto questo contribuisce ad una discussione che, a tratti, denota proprio i nervi tesi. 

 

Un punto è fermo, comunque: i sindacati saranno al prossimo tavolo, atteso entro la fine di novembre, con richieste unitarie. Prima di tutto, più tempo per valutare le proposte: e quindi serve un provvedimento che consenta di bloccare i licenziamenti e prolungare gli ammortizzatori. Poi, si chiedono garanzie sulla bontà della proposta che il Governo ha presentato all'ultimo tavolo, quella di Trafilerie Meridionali. Perché l'azienda ha bisogno di un partner finanziario su cui ancora non ci sono molte chiarezze. Infine, che ci sia una risposta per tutti i 220 lavoratori rimasti in vertenza. 

 

Ma se queste sono le richieste unitarie, sull'analisi della situazione attuale i tre segretari non nascondono le distanze che restano, almeno su alcuni punti. "Come segretario generale della Fim Cisl Toscana – ha detto Alessandro Beccastrini – non sono certo in grado di giudicare il piano che Trafilerie Meridionali ha presentato. Quel piano prevede un partner privato e il sostegno anche pubblico anche di Invitalia, inoltre la Regione ha espresso la disponibilità a partecipare. Quindi la prima valutazione dovrà essere fatta con chi vi entra in società. Solo a quel punto valuteremo anche noi la bontà della proposta. Prima di tutto, però, c'è la questione tempo: quindi le organizzazioni sindacali devono a mio avviso prima accertarsi con il Governo se c'è la possibilità di prolungare gli ammortizzatori sociali, e solo così ci sarà il tempo per capire la solidità finanziaria del soggetto". 

 

 

Il segretario interprovinciale della Fiom Cgil Daniele Calosi ricorda però che sul tavolo c'è ancora un'altra offerta, quella della Cooperativa dei lavoratori; e torna a chiamare in ballo Bekaert, come responsabile della situazione attuale. Su Trafilerie Meridionali commenta: "Al momento la certezza è che non ha la consistenza economico finanziaria per questa operazione, e sta cercando un partner finanziario. Noi abbiamo visto i bilanci, pubblici. Per questo chiediamo tempo per fare una trattativa e certezze da parte del Governo sulla solidità economico finanziaria del piano. Il partner non lo conosciamo: chiediamo perciò che sia presente al prossimo tavolo, e che si faccia avanti. Unitariamente i sindacati chiederanno queste garanzie, poi è normale che ci siano alle assemblee discussioni e nervosismo. Se questi 220 lavoratori hanno perso il posto di lavoro non l'hanno fatto per scelta personale, ma per decisione di Bekaert. E spetta a lei trovare una soluzione. Non dimentichiamo che Trafilerie Meridionali è una delle proposte, non l'unica. Rimane anche la Cooperativa dei lavoratori, valuteremo la sua proposta come l'altra. Da entrambe aspettiamo risposte chiare al prossimo tavolo". 

 

 

"C'è purtroppo molto da lavorare – commenta il segretario della Uilm Uil David Materazzi – non solo sul fronte istituzionale ma anche per recuperare la compattezza dei lavoratori. Il nostro obiettivo è di presentarsi, anche in vista della scadenza del 31 dicembre, con una forza lavoro compatta. Un fronte che dobbiamo mantenere unito anche per confrontarsi con il futuro reindustrializzatore. Serve tempo, e quindi le assemblee per far capire questo sono essenziali anche se difficili. Come Uilm dobbiamo lavorare per ricercare questa compattezza, anche in vista della scadenza della cassa integrazione: e per ottenere nuovi ammortizzatori, dobbiamo lavorare sia con Bekaert che con il governo, per dare continuità all'attività occupazionale e mantenere le competenze, cioè le persone, e tenerle compatte". 

 

 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati