L’assemblea pubblica si è svolta a Pergine dove sono stati presi in analisi uno studio di fattibilità per l’ipotetico nuovo plesso unico e le vulnerabilità sismiche con le ristrutturazioni da effettuare per i plessi esistenti
Il futuro dei plessi scolastici del comune di Laterina e Pergine al centro di una assemblea pubblica: nella serata di lunedì, a Pergine, l'Amministrazione ha affrontata il tema di fronte a una nutrita platea, in un incontro che ha visto grande partecipazione ed interesse da parte dei cittadini che hanno seguito fino alla fine i temi affrontati.
Ad intervenire sono stati, oltre alla sindaca Simona Neri, l'ingegnere Peruzzi, l'assessore ai lavori pubblici Michele Gragnoli ed il dirigente dell'istituto comprensivo Giovanni XXIII di Terranuova Alberto Riboletti, soffermandosi in particolar modo sugli studi di vulnerabilità sismica dei plessi scolastici del comune e sul calo impellente delle iscrizioni di nuovi alunni.
Gli ingegneri Peruzzi e Gragnoli hanno sottolineato le problematiche che vertono, in materia di sicurezza sismica sugli edifici analizzati, sia per i materiali utilizzati all'epoca della costruzione, sia per la composizione delle unità strutturali e sia per i requisiti minimi di sicurezza che ogni edificio pubblico deve possedere. Un tipo di indagini ed interventi che Peruzzi definisce costosi, invasivi e difficoltosi.
"Per questa assemblea ci è parso corretto presentarsi ai cittadini con dati certi ed approfonditi – spiega Gragnoli – ed abbiamo posto due strade parallele per comprendere tutte le sfumature sia tecniche che didattiche nell'affrontare la costruzione di un plesso unico oppure della ristrutturazione degli attuali edifici. Ciò che è importante, è la consapevolezza dei problemi che affliggono i nostri edifici, inadeguati dal punto di vista della sicurezza sismica, come la scuola di Ponticino dove è necessario un intervento globale che risolva molti aspetti tra cui, per esempio, l'adeguata giunzione delle unità strutturali 1 e 2."
Oltre agli aspetti tecnici, è stato affrontato anche il sottodimensionamento scolastico, dove Riboletti ha spiegato cosa significhi fare scuola nel futuro e con un calo perpetuo nel numero di iscrizioni "C'è ancora poca attenzione su un problema che affligge tutto il sistema scolastico italiano. Dobbiamo fare conti con classi che non superano il numero minimo imposto e che, oltre all'assegnamento degli insegnanti da parte del provveditorato, significano anche meno personale in segreteria, nella sorveglianza e così via."
"Quello che ci poniamo come obbiettivo è l'ottimizzazione dell'involucro scolastico e il mantenimento del benessere culturale – afferma la sindaca Neri – tuttavia è ovvio che ci siano evidenti limiti, soprattutto sull'attuale andamento demografico che affligge, non solo il nostro territorio, ma tutta la nostra nazione. Se le previsioni fatte per i prossimi anni sono corrette ci ritroveremo a dover costituire una classe sì, una no, ricorrere alle classi miste".
"Stasera noi dell'amministrazione abbiamo voluto presentare questa situazione altalenante e dare la possibilità ai cittadini di avere tutti gli strumenti per esprimersi in modo costruttivo ed informato – conclude Neri – nessuno vuole una riduzione del personale o insegnanti esterni, con risorse limitate al minimo indispensabile, bensì un investimento su un futuro il più stabile possibile, che non contempli uno sperpero di denaro pubblico e venga incontro alle reali necessità del nostro sistema scolastico."