Mentre la Asl Toscana Sud Est fa sapere di aver già sottoposto a profilassi i “contatti stretti”, è invece ancora in corso l’indagine epidemiologica nella Asl Centro, perché la giovane lavorava in un ristorante di Figline. Un lettore di Valdarnopost segnala: “Sono stato a cena in quel ristorante domenica, ma non sono stato contattato”
È partita già dalla giornata di ieri, dopo la conferma del decesso per meingococco B, l'indagine epidemiologica utile a individuare i contatti stretti di Sofia Panconi, la 21enne di Faella morta per meningite fulminante. Sono due le Asl coinvolte: la Asl Toscana Sud Est, perché la ragazza abitava in Valdarno aretino; e la Asl Toscana Centro, perché lavorava invece nel ristorante 'Il Convivio in Casagrande' di Figline, in Valdarno fiorentino.
Per quanto riguarda la Asl aretina, questa mattina in una nota l'Azienda ha fatto sapere di avere subito, attraverso il Dipartimento della Prevenzione, "sottoposto a profilassi tutti coloro che, essendo contatti stretti della giovane, rientrano nei casi previsti da apposita circolare ministeriale. Si tratta di una decina di persone. Nella valutazione di contatto stretto, si considerano: a) i conviventi, compreso l’ambiente di studio (la stessa classe) o di lavoro (la stessa stanza); b) chi ha dormito o mangiato spesso nella stessa casa del paziente; c) le persone che nei sette giorni precedenti l’esordio hanno avuto contatti con la sua saliva (attraverso baci, scambio di stoviglie, spazzolini da denti, giocattoli); d) i sanitari che sono stati direttamente esposti alle secrezioni respiratorie del paziente".
“La sorveglianza dei contatti è importante per identificare chi dovesse presentare febbre – spiega Teresa Maurello, direttore della U.O.C. Igiene e Sanità Pubblica della Sud Est – in modo da diagnosticare e trattare rapidamente eventuali ulteriori casi. Questa sorveglianza è prevista per 10 giorni dall’esordio dei sintomi del paziente. Il periodo di incubazione è generalmente 3-4 giorni (da 2 fino a 10 giorni)”.
Dal Valdarno fiorentino, un lettore di Valdarnopost che aveva frequentato il ristorante domenica sera fa sapere di aver scoperto per caso della necessità della profilassi, e di non essere stato contattato direttamente: "Domenica 14 aprile io mia moglie, mia figlia di 4 anni e mezzo e mia nipote di 11 siamo stati nel ristorante di Figline dove la ragazza lavorava, e dove ci ha servito diverse portate. Ieri sera mia moglie, grazie al tam tam di un social network, scopre per caso questa triste notizia, con la paura e la preoccupazione del caso e che vi lascio immaginare, per la salute dell'intera famiglia. Mia moglie ha chiamato immediatamente le strutture sanitarie di zona e il medico di base per informazioni con consiglio immediato di profilassi. Mi chiedo: perché non siamo stati contattati da nessuno, perché i medici non erano al corrente della struttura dove la povera ragazza prestava attività lavorativa? Eppure risalire alle nostre generalità era molto semplice, abbiamo prenotato per mezzo di applicazioni e invio di tutti i nostri dati, al pari di tanti altri clienti presenti domenica nel ristorante, e ospiti della struttura alberghiera convenzionata".
La Asl Toscana Centro, da noi contattata attraverso l'ufficio stampa, fa sapere che "l'indagine epidemiologica relativa al caso specifico è tuttora in corso, e non è escluso che altre persone vengano contattate se sarà reputato necessario", sottolineando che "sulla base delle informazioni raccolte, sarà cura della Asl chiamare direttamente quelle persone considerate 'contatti stretti', e che devono essere sottoposte a profilassi".
— Aggiornamento nota stampa Asl Centro: "L'Azienda Usl Tc informa che al momento sono state sottoposte a profilassi 12 persone con cui la ragazza ha avuto contatti lavorativi in accordo con quanto previsto dalla Circolare del Ministero della Salute del 9 maggio 2017 "Prevenzione e controllo delle malattie batteriche invasive prevedibili con vaccinazione". Per quest'ultimi è stata fissata una seduta vaccinale che sarà effettuata alla fine del periodo di sorveglianza, in collaborazione con il Distretto di Figline Valdarno. Sta proseguendo inoltre l'indagine epidemiologica da parte dell'azienda per identificare eventuali ulteriori contatti".
ALCUNE INFORMAZIONI UTILI SULLA MENINGITE BATTERICA
Tra i fattori che favoriscono lo sviluppo della meningite meningococcica devono essere ricordati:
– l'età: queste patologie colpiscono soprattutto i bambini sotto i 5 anni, e anche gli adolescenti e i giovani adulti. L’introduzione dei vaccini nel calendario vaccinale pediatrico e dell’adolescente stanno riducendo il numero dei casi in questa fascia di età;
– la stagionalità: la malattia è più frequente tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, anche se casi sporadici si verificano durante tutto l’anno.
Visti i dati di incidenza di questa malattia, il vaccino è offerto gratuitamente ai neonati nel primo anno di vita, a partire dai nati nel 2014. La vaccinazione contro il meningococco B e C è offerta gratuitamente, senza limite di età, anche ai portatori di alcune malattie croniche che rappresentano fattori di rischio (anemia, malattie del sistema immunitario, diabete tipo 1, malattie polmonari croniche, insufficienza renale cronica, insufficienza surrenalica, alcoolismo cronico, infezione da HIV, malattie epatiche croniche gravi, perdita di liquido cerebrospinale, trapiantati o candidati al trapianto, riceventi fattori della coagulazione concentrati, splenectomia) fino ai soggetti che convivono con pazienti affetti da queste patologie. Per tutti gli altri, è possibile vaccinarsi in copagamento.
I lattanti di età a partire dai 2 mesi devono ricevere 4 dosi di vaccino. I bambini non precedentemente vaccinati, di età compresa tra i 2 ed i 10 anni, devono ricevere 2 dosi di vaccino con un intervallo tra le dosi di almeno di 2 mesi. Gli adolescenti di età pari o superiore agli 11 anni e gli adulti devono ricevere 2 dosi di vaccino con un intervallo tra le dosi di almeno di 1 mese. Non è stata stabilita la necessità di una dose di richiamo.
La malattia da meningococco può manifestarsi con diverse forme cliniche: oltre alla meningite, il meningococco può causare sepsi meningococcica: un quadro clinico molto severo, per la presenza del meningococco nel sangue con febbre alta, ipotensione, petecchie, insufficienza di uno o più organi fino anche ad un esito fatale. La malattia può avere complicazioni anche gravi, con possibili esiti permanenti.
Il meningococco è un batterio che risente delle variazioni di temperatura; fuori dall’organismo sopravvive solo per pochi minuti.