23, Luglio, 2024

Bekaert, lavoratori ancora senza il pagamento della cassa integrazione. Calosi (Fiom Cgil): “Arroganza senza fine”

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Nonostante la firma sull’atto risalga al 15 marzo scorso, ad oggi i lavoratori Bekaert non hanno visto un centesimo di quanto è loro dovuto. Il segretario provinciale della Fiom Cgil parla di una “grave negligenza”

Nessuno dei lavoratori cassintegrati ex Bekaert ha ancora potuto incassare un solo euro della cassa integrazione: dal 1° gennaio la situazione è ancora in fase di stallo, nonostante il  marzo scorso al Ministero sia stato firmato l'atto. Un impasse che mette in crisi decine e decine di famiglie, visto che ad oggi sono circa duecentocinquanta i lavoratori all'interno della procedura. 

A lanciare il grido di allarme, ora, è il segretario provinciale della Fiom Cgil, Daniele Calosi. "Il 15 marzo scorso il Ministero del Lavoro ha approvato il pagamento della cassa integrazione per la Bekaert di Figline. Da allora -ricorda – sono trascorsi venti giorni ma ancora ai 242 lavoratori non è arrivato il pagamento delle spettanze. Risulta che la direzione aziendale non abbia ancora provveduto alla compilazione e all'invio all’Inps della modulistica necessaria per la liquidazione delle indennità cui hanno diritto i lavoratori".

L'azienda insomma non avrebbe ottemperato ai suoi doveri. E intanto i lavoratori restano all'asciutto. "L'ultimo stipendio che hanno percepito è quello di dicembre 2018. Tale grave negligenza dimostra ancora una volta il volto cinico di una multinazionale che continua ad accanirsi sui lavoratori e sulle loro famiglie che oggi si trovano in una situazione di grande difficoltà". 

"Il 9 aprile, in occasione dell'incontro previsto in Regione Toscana, con la Città Metropolitana ed il Comune, le organizzazioni sindacali e la Rsu di Figline e Incisa, come Fiom territoriale – annuncia Calosi – faremo appello alle istituzioni locali per chiedere loro aiuto ad arginare questa ulteriore cattiveria, anche perché, ricordiamo, gli ammortizzatori sociali sono pagati con i contributi dei lavoratori". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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