27, Novembre, 2024

Ludopatie: si apre il tavolo in Valdarno fiorentino. Coinvolti enti, istituzioni, associazioni: “Fenomeno in crescita”

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Il gioco d’azzardo patologico al centro del Tavolo interistituzionale che a Figline ha dato il via ad un percorso comune, che coinvolge medici, forze dell’ordine, istituzioni, ma anche associazioni, scuole e sindacati: l’obiettivo è di individuare modalità di aiuto integrate nella zona fiorentina sud est, dove sono già più di una ventina le persone prese in carico per ludopatie

Cresce il fenomeno della dipendenza da gioco d'azzardo, in Italia così come in Valdarno: aumentano in maniera impressionante i volumi dei soldi giocati, ma salgono anche i casi di persone affette da ludopatie che sono in carico ai Servizi delle dipendenze delle Asl. E se il Valdarno aretino è da alcuni anni in prima linea nelle politiche di contrasto e prevenzione, oggi anche in quello fiorentino si sta organizzando in una rete per organizzare interventi efficaci. 

Per questo a Figline, in Palazzo Pretorio, l’Azienda Usl Toscana Centro e la Conferenza dei Sindaci della Zona Distretto Fiorentina Sud Est ha organizzato insieme ad enti, istituzioni e servizi il primo incontro di unTavolo interistituzionale che ha coinvolto medici, rappresentanti delle istituzioni, forze dell'ordine ma anche associazioni. "L'obiettivo – ha spiegato la dottoressa Paola Trotta, responsabile del Servizio dipendenze della Asl Centro – è di mettere insieme tutti i soggetti coinvolti per giungere ad un linguaggio condiviso e cercare strategie sempre più capaci di intercettare la richiesta di aiuto proveniente dal territorio in tema di gioco d’azzardo patologico". 

"I numeri sono in crescita secondo i dati dell'Agenzia regionale di Sanità: anche se il numero dei giovani che giocano è lievemente in calo, anche grazie alle campagne di sensibilizzazione della Toscana, recenti ricerche hanno messo in luce fenomeni da non sottovalutare. Nella nostra regione ci sono ancora 13mila ragazzi a rischio, in età 15-19 anni; e quasi 40mila adulti. Coloro che sono in carico ai Servizi dipendenze sono invece 1.500 circa in Toscana, alcune centinaia di questi nella Asl Toscana Centro, e sono una trentina nella zona sud est, fra il Valdarno fiorentino e Bagno a Ripoli", ha concluso la dottoressa Trotta.

 

 

I Ser.D. possono aiutare chi soffre di disturbo da gioco d'azzardo. I giocatori patologici e le loro famiglie possono trovare una équipe dedicata che dia risposta a queste loro problematiche, in molti casi portare ad una maggiore consapevolezza, che spesso è molto alta nei congiunti, ma scarsa in chi invece soffre del disturbo. Dell'équipe fanno parte medici, psicologi, assistenti sociali, educatori e infermieri, ma anche personale esperto per interventi quali la Consulenza Finanziaria professionale e la Consulenza Legale. L'accesso ai Ser.D. è diretto, senza bisogno della richiesta medica e gli operatori lavorano nel rispetto totale della privacy perché è importante che la soglia di accesso sia bassa e facile da superare e che chi si rivolge ai Servizi si senta protetto nella sua privacy.

"Il Tavolo che si riunisce oggi – ha commentato l'assessore alle politiche giovanili di Figline e Incisa, Sauro Testi – è un primo importante passo avanti per riunire tutti i soggetti coinvolti in questo ambito. I numeri sono impressionanti, si stima che in ogni comune venga giocata ogni anno una cifra pari al bilancio comunale: a Figline e Incisa si parla di circa 44 milioni di euro. Non possiamo ignorare un fenomeno di questa portata". 

"Come Anci Toscana abbiamo sostenuto una importante battaglia per il contrasto alle ludopatie – ha aggiunto Simona Neri – e iniziative come queste sono indispensabili non solo per allargare la sensibilità al fenomeno e avere il quadro della situazione, ma anche per fornire risposte a chi soffre già di questo disturbo". 

 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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