L’accusa per tutti è favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione aggravato ed in concorso, nonché favoreggiamento della permanenza sul territorio nazionale di cittadini extracomunitari irregolarmente soggiornanti
I carabinieri della compagnia di San Giovanni hanno scoperto tre 'case d'appuntamento' e denunciato tre persone, un italiano e due cinesi, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione aggravato ed in concorso, nonché favoreggiamento della permanenza sul territorio nazionale di cittadini extracomunitari irregolarmente soggiornanti.
Le indagini sono scattate nei primi mesi dell'anno dopo la segnalazione nel quartiere Oltrarno a San Giovanni di una 'casa d'appuntamento' dove esercitano la prostituzione donne provenienti dalla Repubblica popolare cinese. I carabinieri con servizi di appostamento e osservazione hanno subito accertato la presenza di clienti in uscita dalla casa.
Gli uomini, fermati e interrogati, hanno alla fine confermato l'attività che veniva svolta nell'abitazione e hanno anche rivelato l'esistenza di altre due case.
I carabinieri hanno così ricostruito l'attività delle case d'appuntamento: pubblicità su siti web di annunci erotici, tra i 15 e i 20 appuntamenti ogni settimana per prostituta, donne che variavano nel tempo e nel numero. Oltre alla maitresse nella casa, poi, era presente anche una cinese, sprovvista di permesso di soggiorno, alla quale era richiesto il 50% dell’incasso di ogni prestazione sessuale.
Variegata la clientela: dal libero professionista al medico, dall’impiegato pubblico all'artigiano, dal disoccupato alla persona anziana.