Intervengono il Presidente della Regione Toscana, gli onorevoli David Ermini, Luca Lotti e Dario Parrini, e il parlamentare europeo Nicola Danti
Non hanno intenzione di accettare senza lottare la decisione della multinazionale belga che oggi ha annunciato la chiusura dello stabilimento Bekaert di Figline, specializzato nella produzione di 'steel cord', le cordicelle d'acciaio impiegate nella produzione di pneumatici. Scendono in campo per questo il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, gli onorevoli David Ermini, Luca Lotti e Dario Parrini, e il parlamentare europeo Nicola Danti. Pronte interrogazioni urgenti a Camera, Senato e al Parlamento europeo.
"Il Partito democratico si sta mobilitando a tutti i livelli con i suoi eletti per scongiurare la chiusura della Bekaert di Figline. Siamo solidali con i lavoratori e riteniamo inaccettabile il comportamento dell'azienda. Il governo deve convocare immediatamente le parti per scongiurare la cessazione dell'attività della fabbrica, che avrebbe ricadute drammatiche su centinaia di famiglie del nostro territorio". Così i parlamentari del Pd Luca Lotti, David Ermini e Dario Parrini, insieme all'eurodeputato Nicola Danti. Gli esponenti Pd annunciano, in una nota, un'interrogazione urgente sia alla Camera che al Senato, a firma David Ermini e Dario Parrini. La stessa iniziativa è stata presa da Nicola Danti al Parlamento europeo.
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: "Una scelta incomprensibile, in aperto contrasto con le affermazioni che gli stessi vertici della Bekaert avevano fatto non più tardi di tre mesi fa nell'ultimo incontro al Mise sulla situazione del sito produttivo di Figline. In quella sede si confermavano il buon andamento dei volumi produttivi, la prosecuzione dei rapporti di committenza con la Pirelli e i progressi di tre progetti innovativi del piano aziendale. E oggi arriva la notizia di 318 licenziamenti in tronco. Tutto questo è inaccettabile".
Rossi annuncia l'incontro di lunedì prossimo alle 15.30 in Palazzo Strozzi Sacrati. "E' necessario mettere subito in campo ogni sforzo per scongiurare la chiusura dello stabilimento e i licenziamenti. La fabbrica di Figline ha una storia gloriosa, è da sempre un centro di produzione e di ricerca avanzata nel settore ‘steel cord', un patrimonio che non può essere disperso. Del resto – prosegue – l'azienda stessa, di fronte alle ordinarie difficoltà di un mercato complesso e a forte vocazione internazionale, mai aveva paventato la possibilità di chiudere e licenziare. E voglio anche ricordare – continua – che da parte di lavoratori e sindacati c'è sempre stata, fin dalle trattative per il passaggio da Pirelli a Bekaert, nel 2015, la piena disponibilità a sostenere processi di crescita della produttività del sito".
"Lavoreremo a stretto contatto con il Mise, che martedì prossimo convocherà azienda e sindacati – conclude Rossi – e come Regione metteremo a disposizione ogni strumento normativo e finanziario previsto per contribuire a scrivere una storia diversa per il sito di Figline. Una storia che parli ancora di lavoro e di sviluppo. Anche nella consapevolezza che ci sono ancora commesse importanti da realizzare a Figline e che la stessa Pirelli deve essere chiamata in causa".