30, Aprile, 2024

Riorganizzazione del Distretto Valdarno: bilancio di un anno di attività del Direttore Evaristo Giglio

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Disabili, anziani, ricoveri in Rsa, coordinamento tra i soggetti: come ha inciso la riorganizzazione portata avanti negli ultimi dodici mesi. E il direttore Giglio annuncia: “Due nuovi psicologi in arrivo a supporto della Neuropsichiatria”

È nelle cifre, soprattutto, che si misura l'efficacia della riorganizzazione delle attività e del lavoro della Zona Distretto del Valdarno, guidata da un anno esatto da Evaristo Giglio. L'obiettivo è di fornire risposte sempre più integrate e multidisciplinari, dunque più efficienti, ed un’organizzazione più puntuale sul territorio con attenzione per le fasce deboli della popolazione valdarnese.

Un lavoro che ha portato prima di tutto a utilizzare in pieno il Fondo per la non autosufficienza e quello per le gravissime disabilità. Per il 2017, hanno usufruito del Fondo 88 disabili sotto i 65 anni, 336 anziani non autosufficienti e 25 ricoveri temporanei in strutture residenziali assistenziali. Sempre lo scorso anno, i finanziamenti per le gravissime disabilità hanno permesso l'erogazione di 359mila euro destinati a 35 utenti residenti nel Valdarno per l’acquisto di servizi socio-assistenziali e sanitari, in modo da evitare i ricoveri e garantire la permanenza a casa propria di persone portatrici di gravi complessi patologici. Per il 2018 sono previsti 303mila euro, per un totale di oltre 600 mila euro in due anni.

Nel 2017 il Distretto ha distribuito 456 quote tra ricoveri in RSA e Centri Diurni. Nell’ultimo anno si è proceduto anche alla riorganizzazione dell'Unità di Valutazione Multidimensionale, un nucleo composto da medici di Distretto, assistenti sociali dei Comuni e della Asl, infermieri: un team che si occupa di valutazione sanitaria e sociale degli utenti, e garantisce l’equità di accesso all'offerta dei servizi. Inoltre è stata definita l'equipe dell'Agenzia per la continuità assistenziale ospedale-territorio, che permette la presa in carico programmata di pazienti fragili, affetti da malattie croniche, nella fase di dimissione dall'ospedale.

Tra i vari progetti in ambito socio-sanitario promossi dalla Regione, ai quali ha partecipato il Valdarno, c'è poi la recente co-progettazione sul “Dopo di Noi”, a favore di disabili che sperimentano forme di crescente autonomia rispetto alla propria famiglia, attraverso particolari soluzioni abitative. La cooperazione tra l'ASL, il Comune capofila di Terranuova, il Terzo Settore e il Privato Sociale ha garantito l'approvazione del progetto che sta partendo in questi giorni.

Un altro gruppo di lavoro vede invece impegnati il Dipartimento della Salute Mentale e il Servizio Sociale di Distretto e dei Comuni, per definire un protocollo d’intesa che andrà in Conferenza dei sindaci tra qualche settimana. “Una delle maggiori criticità che ci troviamo ad affrontare in questo ambito, infatti – spiega Evaristo Giglio – è definire un percorso appropriato quando ci troviamo di fronte a casi in cui non è facile stabilire se è prevalente il disagio sociale o il disturbo psichico. È un aspetto da non sottovalutare: la presa in carico del paziente deve avvenire con una procedura integrata tra i servizi sociali dei Comune e gli specialisti dell'ASL. A questo stanno lavorando i due poli, sia per gli adulti che per i minori”.

Dal marzo di quest’anno è stato attivato l’Atelier Alzheimer, alla Bartolea di Montevarchi. Si tratta di un punto di riferimento per i malati di Alzheimer in forma media o lieve, dove vengono svolte attività educativo-riabilitative e aggregative rivolte ai malati. In Valdarno i soggetti con disturbi cognitivi presi in carico dai centri specialistici sono oltre 200. L’Atelier Alzheimer si è aggiunto ad un altro servizio, dedicato a coloro che si prendono cura dei malati gravi: il Caffè Alzheimer, uno sportello di ascolto e relazione per i familiari e i care givers.

“Negli ultimi mesi abbiamo rinforzato l’assetto professionale della Neuropsichiatria Infantile e quello degli psicologi – conclude Giglio – l'arrivo di due nuovi psicologi nei servizi territoriali supporterà gli interventi della Neuropsichiatria e, insieme al contributo del SerD, permetterà la presa in carico di situazioni di grave disagio sociale, sempre più spesso segnalate ai Comuni e al Distretto Sanitario anche dalla Magistratura”.

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Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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