23, Novembre, 2024

Ospedale, Chiassai soddisfatta per l’apertura alla nuova classificazione: “È il riconoscimento di tante battaglie”

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Dopo l’approvazione della mozione in Consiglio regionale che apre alla possibilità di rivedere la classificazione per ospedali di ‘confine’, come la Gruccia, il sindaco di Montevarchi esprime soddisfazione: “Finalmente qualcosa si muove per la valorizzazione del nostro ospedale”

Festeggia per un risultato che sente anche suo, il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini: durante lo scorso Consiglio regionale, infatti, è stata approvata una mozione che apre la strada, in vista del nuovo Piano regionale, ad una revisione delle classificazioni per quegli ospedali che, come il Santa Maria alla Gruccia, si trovano al confine fra due diverse aree vaste.

"La valorizzazione dell’Ospedale di Santa Maria alla Gruccia è un impegno che mi sono presa scrivendolo anche nero su bianco sul mio programma elettorale – ricorda la prima cittadina – sono sempre stata convinta che il ruolo di Sindaco non possa prescindere dalla difesa del diritto di cura del cittadino e dei servizi sul territorio. Ho portato avanti queste istanze in tutte le sedi, risultando spesso una voce fuori dal coro. Oggi, dopo anni di confronto, di occasioni perse per irresponsabilità politica, come nel caso della mancata realizzazione di un distretto sanitario unico tra Valdarno aretino e fiorentino, sono soddisfatta delle buone notizie giunte dal Consiglio Regionale della Toscana sulle prospettive per l’Ospedale della Gruccia. Finalmente, qualcosa si è mosso".

La mozione riconosce la particolarità delle zone di confine come appunto il Valdarno, per i servizi sanitari: succede alla Gruccia, infatti, che arrivino pazienti del Valdarno aretino ma anche di quello fiorentino (e non solo), e che dunque anche questi 'pesino' sul conteggio del bacino di utenza, senza però che tutto questo finora venisse riconosciuto quando si trattava di classificare l'ospedale. "Il Valdarno, anche da punto di vista sanitario e ospedaliero, è un bacino demografico consistente, crocevia principale di infrastrutture, con importanti insediamenti produttivi, e che non può venire emarginato da logiche organizzative di area vasta dove l’utente usufruisce di prestazioni sanitarie da Grosseto fino al Casentino", sostiene Chiassai. 

"La salvaguardia del territorio deve passare per il mantenimento di specialistiche e professionalità già presenti nel nostro Ospedale proprio nel rispetto del cittadino. Già l’anno scorso, in Commissione regionale, avevo presentato proprio una proposta di emendamento alla nuova delimitazione dei distretti sanitari, in cui avevo richiesto, allora senza successo, il riconoscimento del Valdarno come zona di confine per la messa in sicurezza dei servizi e degli ospedali divisi tra asl differenti. Grazie alla mozione bipartisan approvata stavolta in Consiglio regionale, frutto di molte sollecitazioni da parte del comune di Montevarchi e poi della Conferenza dei sindaci, è stato preso l’impegno di trovare soluzioni organizzative che tengono conto del potenziale del bacino di utenza esercitato dalle aree di confine anche con risvolti positivi sulla classificazione degli ospedali prendendo come punto di riferimento gli accessi al Pronto Soccorso".

"Auspico naturalmente – chiude il sindaco di Montevarchi – che tale importante impegno si concretizzi con la definizione del nuovo Piano Sanitario e Sociale Integrato regionale. Al momento ringrazio il lavoro svolto dai consiglieri regionali che hanno ascoltato le esigenze dei territori; in particolare, ringrazio il neoparlamentare eletto Stefano Mugnai per la condivisione e la vicinanza dimostrata in questi anni per un miglioramento e un potenziamento della sanità valdarnese che, sicuramente, continuerà a esercitare anche dagli scranni di Montecitorio".

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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