24, Novembre, 2024

Morbillo, 168 casi nel 2017 nella Asl Toscana Centro. Appello dei medici alla vaccinazione

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Netta crescita nei casi di contagio rispetto al 2016, quando i casi registrati dalla Asl erano stati soltanto 6. I medici delle unità di Igiene Pubblica e Nutrizione fanno appello affinché la popolazione si vaccini

Sono stati 168, nel corso del 2017, i casi di morbillo notificati nell’Azienda USL Toscana centro: 124 a Firenze e provincia (compreso il Valdarno fiorentino), 26 nell’area pistoiese, 9 in quella pratese e altri 9 ad Empoli. Nel 2016 i casi registrati erano stati soltanto 6: aumenta, dunque, il numero delle persone che si ammalano di morbillo; a gennaio di quest’anno i casi notificati sono già stati 10 (9 a Pistoia e 1 a Prato).

"Lo scorso anno – spiega la Asl – si è registrato un picco epidemico, e i servizi di igiene e sanità pubblica temono che possa ripetersi anche nell’anno in corso, dal momento che la copertura vaccinale della popolazione è ben inferiore al 95%, che è considerata la soglia minima di protezione per ridurre drasticamente la circolazione del virus". Per questo i medici, attraverso le unità funzionali complesse di Igiene Pubblica e Nutrizione del Dipartimento di Prevenzione, invitano la popolazione a vaccinarsi, ricordando che il morbillo è una malattia molto contagiosa che può determinare complicanze anche gravi. 

"Le complicazioni – spiega l'Azienda sanitaria – sono relativamente rare, ma il morbillo è pur sempre responsabile di un numero compreso tra le 30 e le 100 morti ogni 100.000 persone colpite. Le complicazioni sono dovute principalmente a superinfezioni batteriche: otite media, laringite, diarrea, polmonite o encefaliti. Si riscontrano più spesso nei neonati, nei bambini malnutriti o nelle persone immunocompromesse. Il morbillo è una malattia che colpisce spesso i bambini tra 1 e 3 anni, per cui viene detta infantile, ma può trasmettersi anche agli adulti. Il contagio avviene tramite le secrezioni nasali e faringee, probabilmente per via aerea; la persona è contagiosa già da qualche giorno prima dell’inizio dei sintomi, ma la propabilità di contagio è massima nel periodo in cui la persona ha la febbre e l’eruzione cutanea".

Non ci sono farmaci specifici contro il morbillo, la terapia è per lo più sintomatica, spiegano i medici: "Una volta contratto, il morbillo dà un’immunizzazione teoricamente definitiva, quindi non ci si dovrebbe ammalare più per l’intera durata della vita. Chi non è certo di avere avuto la malattia dovrebbe comunque vaccinarsi. Il vaccino del morbillo appartiene ai vaccini vivi attenuati, capaci cioè di stimolare la produzione di anticorpi senza provocare i danni della malattia naturale". l vaccino esiste in forma associata a quello contro la parotite e la rosolia (Mpr) o contro la parotite, la rosolia e la varicella (Mprv). Per una protezione completa sono previste due dosi di vaccino, sia negli adulti che nei bambini.

La Legge 119/2017 ha introdotto l’obbligatorietà della vaccinazione contro il morbillo nella fascia di età 0-16 anni. La vaccinazione dei soggetti non protetti, ribadiscono dai servizi di Igiene Pubblica e Nutrizione, resta l’unica arma di prevenzione efficace individuale e collettiva.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati