23, Novembre, 2024

Auditorium inagibile, Camiciottoli: “Fatto tecnicamente grave, ma il sindaco confonde i piani e le questioni”

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Il consigliere comunale di opposizione, del gruppo Avanti Montevarchi commenta: “Un fatto di natura squisitamente tecnica grave, che dovrà avere ripercussioni sia verso gli amministratori precedenti sia verso gli uffici comunali. Ma ci aspettiamo dall’Amministrazione maggiore chiarezza”. La mancanza di un Certificato è più una questione tecnico-amministrativa, che politica

Fa già discutere, a Montevarchi, la notizia che l'Auditorium comunale di via Marzia è inagibile da ben 25 anni, per la mancanza di un requisito tecnico: la Certificazione di prevenzione incendi, scaduta nel 1993. Ne ha dato comunicazione il sindaco, Silvia Chiassai Martini, parlando di "incredulità"

A prendere posizione, ora, è il consigliere comunale di opposizione di Avanti Montevarchi, Fabio Camiciottoli: "Come al solito siamo abituati alle sparate del Sindaco e al fatto che si tende a confondere i piani e a mescolare le questioni.  Comunque se sarà confermata la notizia sulle problematicità dell'Auditorium credo che si tratti di un fatto grave considerato che, nel tempo, tale struttura è stata utilizzata per numerose attività". 

"Un fatto di natura squisitamente tecnica grave – aggiunge Camiciottoli – che dovrà avere ripercussioni sia verso gli amministratori precedenti sia verso gli uffici comunali, nel caso non abbiano sorvegliato e sollevato il problema, o cosa più grave non abbiano posto soluzioni adeguate. Naturalmente ci aspettiamo dall'Amministrazione maggiore chiarezza e se tutto ciò non avesse conferma ci sarà da trarre altre conclusioni". 

Il fatto che si tratti di una responsailità tecnica e non politica, è evidenziato anche dall'ex vicesindaco Bucci che in una nota sui social ricorda: "La distinzione tra politica e amministrazione è stata sancita per la prima volta nell’art. 51 della legge 142/1990 che al comma secondo precisava che “spettano ai dirigenti tutti i compiti, compresa l’adozione di atti che impegnano l’amministrazione verso l’esterno, che la legge o lo statuto non riservino espressamente agli organi di governo”. Pochi anni dopo il principio fu fatto proprio dall’art. 3 del D.Lgs. 29/93 che lo estese a tutte le pubbliche amministrazioni affermando che “gli organi di governo definiscono gli obiettivi e i programmi da attuare e verificano la rispondenza dei risultati” mentre ai dirigenti spetta in generale “la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa, compresa l’adozione di tutti gli atti che impegnano l’amministrazione verso l’esterno, mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane e strumentali e di controllo”. Il principio è stato poi ripreso e rafforzato dalla legge 127/97 (c.d. Bassanini bis). Riassumendo, se in una scuola non esiste una scala di sicurezza antincendio, per fare un esempio banale, la responsabilità non è della politica ma del Dirigente preposto al patrimonio. Il Dirigente, e chi per lui in via gerarchica subordinata, ha il dovere preciso di far sì che il complesso del patrimonio immobiliare ed infrastrutturale pubblico sia pienamente agibile ed a norma. Le carenze debbono essere affrontate e rese note agli organi di governo i quali, in conseguenza di ciò, debbono reperire ed allocare le risorse nel piano esecutivo di gestione che serviranno per risolverle e rimuoverle". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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