23, Dicembre, 2024

Salute, verde pubblico, servizi e sicurezza: il comune misura il benessere equo e sostenibile della città

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Come si vive a Figline e Incisa? Cerca di rispondere a questa domanda una ricerca affidata dal comune all’Università di Firenze, e che in più di un anno di lavoro ha analizzato dati su vari aspetti della vita economico-sociale della città, portando alla luce dati interessanti

Ci sono più di 30 metri quadrati di verde pubblico a persona, per ognuno dei residenti di Figline e Incisa: quasi dieci volte la media nazionale. Ma c'è anche un tasso molto alto per le biblioteche comunali (8,52 per 100mila abitanti, contro una media nazionale ferma 5,4), e ne usufruiscono oltre il 21% dei residenti. I furti in abitazione (dati 2015) sono 8,5 ogni 100mila abitanti, mentre i borseggi salgono a 263 per 100mila abitanti. La gestione del patrimonio culturale 'costa' 17 euro pro capite all'anno. La speranza di vita (secondo i dati Istat del 2014) è invece di 81,8 anni per gli uomini, e di 86,4 per le donne; il reddito imponibile medio dichiarato è di 19.453 euro. 

Sono solo alcuni dei dati emersi dalla ricerca sul Benessere Equo e Sostenibile, voluta dal comune di Figline e Incisa e condotta dalle dottoresse Doriana Bruni e Ilaria Landini, dal 2016. La presentazione è avvenuta oggi, nel palazzo comunale di Figline, alla presenza della sindaca Giulia Mugnai, della professoressa Filomena Maggino dell'Università La Sapienza di Roma, che ha guidato la ricerca; del presidente della Banca del Valdarno Gianfranco Donato, di Alessandro Agostini, presidente Centro studi Percorsi&Futuro, e della consigliera regionale Fiammetta Capirossi.

"Il nostro obiettivo – ha spiegato la sindaca Mugnai – era di avere un quadro più preciso del benessere della nostra città, che non si può misurare soltanto con i dati economici: sono tanti infatti i fattori che contribuiscono al benessere equo e sostenibile di una comunità. Per noi, avere la disponibilità di questi dati organizzati e analizzati, è una base importante per programmare le scelte politiche del futuro della città". "Siamo molto soddisfatti di questa collaborazione – ha detto la professoressa Maggino – misurare il Bes è un progetto all'avanguardia nelle pubbliche amministrazioni, e volentieri abbiamo collaborato". 

A portare avanti la ricerca sono state le dottoresse Bruni e Landini, che hanno illustrato metodo e risultati. Non facile, mettere insieme tutti questi dati: non solo perché arrivano da fonti diverse (comune, Istat, enti competenti), ma anche per la difficoltà di far capire quale fosse lo scopo della ricerca. Insomma, un progetto di avanguardia anche sotto questo punto di vista. 

Una delle tabelle sui dati emersi, in confronto fra comune, provincia, regione e il dato nazionale. 

 

Adesso tutti questi dati non saranno accantonati: "Vogliamo creare un tavolo permanente sul nostro territorio per l'analisi del benessere – ha aggiunto Giulia Mugnai – perché così saremo in grado di dare risposte concrete conoscendo meglio quali sono i bisogni dei cittadini".  

 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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