Le due società finite sotto sequestro avrebbero, secondo quanto ricostruito dalla Dda di Napoli, ‘ripulito’ i soldi del clan con operazioni immobiliari. In meno di dieci anni si contano una trentina di compravendite di appartamenti
Due società immobiliari valdarnesi che per quasi dieci anni avrebbero costituito il tramite fra il clan Mallardo e la Toscana, anzi: proprio il Valdarno, scelto come terra dove 'ripulire' il denaro sporco della camorra. È il quadro che disegna l'inchiesta della Dda di Napoli, che ieri ha portato all'esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere per 19 persone, eseguite dal Servizio centrale operativo e dalle squadre Mobili di Napoli e Firenze, e al sequestro di beni per circa 50 milioni di euro.
Sotto sequestro sono finite le quote di due società di tipo immobiliare: la "Valdarno Costruzioni" e la "Edil Europa 2", oggi in liquidazione. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, tra il 2002 e il 2011 le due imprese, intestate a prestanome, sarebbero state finanziate con soldi del clan: centinaia di migliaia di euro che poi finivano in operazioni di compravendita di terreni ed edifici.
Risulterebbero così acquisti per un valore di quasi 2 milioni e mezzo di euro; vendite per 8 milioni e mezzo, nonché mutui agevolati ottenuti da parte di istituti di credito per 9 milioni e mezzo di euro. Dalle indagini sono emersi, tra l'altro, 4 appartamenti acquistati e poi rimessi in vendita a Loro; 29 a Montevarchi, in due lottizzi diversi; 12 a Cascia di Reggello. Alcuni di questi appartamenti risultano oggi invenduti.
Sul registro degli indagati sono finiti i soci delle due imprese; altre perquisizioni hanno riguardato anche la casa della sorella del capoclan Mallardo, che da anni risiede nel comune di Castelfranco Piandiscò.