I Consiglieri del Movimento Cinque Stelle dei vari comuni del Valdarno hanno ufficializzato la loro posizione sulle ultime novità relative alla vicenda di Sei Toscana e hanno criticato le parole dei sindaci di centro sinistra: “Come mai solo oggi esce fuori tutto questo sdegno?”
Anche i consiglieri del Movimento Cinque Stelle del Valdarno hanno fortemente criticato la decisione degli amministratori di Sei Toscana e le parole dei sindaci di centro sinistra della Provincia d'Arezzo: "I sindaci di destra e di sinistra insorgono all’unisono contro l’incremento dei compensi del CDA. Si alzano cori di sconcerto e di indignazione. Come mai solo oggi esce fuori tutto questo sdegno?"
"Dove era tutta la loro irritazione quando il Movimento 5 Stelle (ormai sono trascorsi quasi tre anni), grazie ad uno studio obbiettivo ed approfondito, ha raccontato in ogni consiglio comunale, in ogni commissione, in ogni assemblea aperta, le evidenti criticità ed inefficienze del sistema di gestione dei rifiuti ed ha suggerito e supplicato, per il bene dei cittadini, di procedere all’annullamento di una gara opaca e di un contratto vergognosamente sbilanciato a favore di Sei Toscana a scapito della parte pubblica e, quindi, della popolazione?", si legge nel comunicato.
Ecco i punti che i consiglieri valdarnesi contestano ai sindaci:
- Come mai neanche uno di loro, dopo la bufera giudiziaria che si è abbattuta sui vertici di Sei Toscana e di Ato Sud, ha pensato che forse era stato un grave errore non ascoltare il Movimento 5S e che perseverare nell’errore sarebbe stato intollerabile?
- Come mai invece di attivarsi per l’interesse pubblico, nel novembre 2016 hanno avuto il coraggio di sostituire il direttore generale di Ato Sud, agli arresti domiciliari perché indagato per turbativa d’asta e corruzione, con colui che avrebbe dovuto controllare la regolarità della gara e del contratto incriminati? –
- Come è possibile che nessuno di loro abbia ritenuto gravissima la mancanza di documenti fondamentali previsti nel rapporto contrattuale con Sei Toscana, come ad esempio “la carta della qualità dei servizi”, strumento obbligatorio di trasparenza necessario per misurare gli standard del servizio a garanzia dei cittadini?
- Perchè in tutti questi anni nessuno di loro ha preteso, che Ato Sud, Ente di cui fanno parte, si dotasse degli strumenti di prevenzione della corruzione imposti dalla legge, tra cui il piano anticorruziuone? Ci sono voluti:l'arresto del direttore generale Corti e il commissariamento di SEI Toscana da parte del prefetto per costringere i sindaci ad approvare questo strumento, lo scorso marzo, con grandissimo ritardo e quando ormai "i buoi erano scappati". Possibile che nessuno dei nostri amministratori abbia ritenuto gravissima questa violazione di legge e non abbia pensato di porvi rimedio in nome di quell’ ”interesse dei cittadini” di cui oggi ci si riempie la bocca?
"Cari Sindaci che oggi rappresentate il vostro tardivo disappunto, vi diamo una notizia di cui dovreste essere già informati, perché basta scaricare da internet la comunicazione del Presidente dell’ANAC del 03.02.2017 e il decreto di commissariamento del Prefetto di Siena: della vostra colpevole inerzia si sono meravigliati sia l’Anticorruzione sia la Prefettura. Il Dottor Cantone stigmatizza che l’Autorità di cui fate parte, nonostante l’avvio del procedimento anticorruttivo, non abbia intrapreso alcuna iniziativa relativamente al contratto di appalto. Il Prefetto addirittura parla di “singolare superficialità della stazione appaltante”(la stazione appaltante siete voi)".
"Insomma, le importanti Istituzioni di cui sopra non hanno granché apprezzato la vostra totale inerzia, non ci avete fatto una gran bella figura" – prosegue il comunicato pentastellato – "Oggi, come nella ben nota canzone di De André, il potere amministrativo, a giochi fatti e fuori tempo, “si costerna, si indigna, si impegna”, ma non è più credibile e sicuramente getterà ancora una volta la spugna, ma non certo “con gran dignità”.