In un documento di cui si è fatto promotore il primo cittadino di Bucine, vengono esposti il disappunto e la condanna dei sindaci di centro sinistra della provincia aretina sugli aumenti dei compensi degli amministratori di Sei Toscana: “Necessario ripensare gli assetti proprietari della società”
"La decisione ci lascia sbalorditi e profondamente irritati". Questa la reazione dei sindaci di centro sinistra della provincia d'Arezzo dopo la notizia che il Consiglio di Amministrazione di Sei Toscana ha deliberato l'aumento dei compensi degli amministratori per oltre il 50%.
La posizione dei primi cittadini è raccolta in un documento con promotore il sindaco di Bucine Pietro Tanzini.
"Assolutamente inaccettabile: mentre i comuni si stanno sforzando di sostenere al meglio il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, in un momento in cui i cittadini utenti e le stesse amministrazioni sono in grande difficoltà, la società mista pubblico-privato (Sei Toscana che gestisce il sistema di raccolta per conto dei comuni stessi) sottoposta a commissariamento, nella quale l’organo di amministrazione ha poteri e competenze limitati ed il cui contratto di servizio con l’Autorità di Ambito è fatto oggetto di attenta valutazione anche da parte della Magistratura, decida di aumentare i compensi all’amministratore delegato ed ai consiglieri di amministrazione, con inevitabili ricadute anche sui contribuenti".
"Un comportamento che conferma ed accelera la necessità di ripensare gli assetti proprietari della società di gestione dei rifiuti, ove i soci privati oggi in maggioranza più che condividere il progetto di governo di una funzione fondamentale a servizio dei cittadini, decidano di perseguire meramente il proprio interesse personale", si legge nel comunicato. Di fronte a tale situazione riteniamo urgente che il consiglio di amministrazione riveda la sua decisione e mantenga un profilo sobrio e rispondente davvero alle esigenze delle comunità che chiedono servizi efficienti a costi più contenuti".
"Pertanto, nell’esprimere tutto il nostro disappunto e la condanna, anche morale, per la vicenda ed a fronte della inderogabile necessità di garantire la prosecuzione del servizio di gestione dei rifiuti, pur in attesa di una auspicata rapida conclusione degli accertamenti che anche la magistratura sta svolgendo, si rende indispensabile assumere, da subito, concrete iniziative per i seguenti risultati:
- Semplificazione e trasparenza dell’assetto societario anche attraverso la eliminazione dei rami secchi, a cominciare dalle realtà societarie che non sono più in grado di svolgere la loro funzione perché fallite o in concordato fallimentare. Allo stesso tempo è necessario rivalutare la funzione e, quindi, la presenza delle realtà cooperative sane, portatrici di un valore imprenditoriale autentico e capace di garantire un reale sviluppo della società.
- Garanzia di amministrazione trasparente di Sei Toscana soprattutto per il ruolo e la rappresentanza degli interessi delle società partecipate e/o controllate da società e raggruppamenti esterni.
- Acquisizione da parte degli enti locali e/o di società a maggioranza pubblica di quote di capitale privato così da raggiungere, in tempi medio-brevi, la maggioranza del capitale di Sei Toscana, sia a garanzia degli interessi collettivi degli utenti che dei lavoratori stessi dell’azienda.
- Approvazione, in tempi brevi, del piano regionale dei rifiuti e del recupero dei siti degradati da parte della Regione Toscana in linea con gli indirizzi espressi dal Consiglio regionale con la risoluzione n. 123 del 27 luglio 2017, con la richiesta di stabilire la pianificazione della rete impiantistica ed una chiara regolazione del sistema dei rifiuti attraverso un percorso partecipativo degli enti locali il più ampio possibile.
- Definizione, da parte dell’ATO Toscana Sud, del piano di ambito con la individuazione di servizi il più possibile omogenei su tutto il territorio di competenza, nonché dei regolamenti concernenti la gestione dei rifiuti urbani e di quello riguardante il controllo della qualità del servizio, allo scopo di individuare le filiere industriali sugli impianti per il recupero/riciclo affinché l’incremento della raccolta differenziata garantisca l’autosufficienza dell’Ambito per il trattamento dei rifiuti prodotti.
- Definizione, a breve, del piano industriale da parte di Sei Toscana sostenuto da investimenti significativi e da una univoca pianificazione dei modelli di raccolta e dei servizi standardizzati, al fine di raggiungere livelli importanti di raccolta differenziata e riuso e valorizzazione dei materiali.
"Per questi obiettivi" – conclude il documento – "I comuni attiveranno nelle sedi opportune ogni iniziativa per ottenere le garanzie sopra richieste a favore e nell’interesse esclusivo delle comunità amministrate".