Si fa sempre più aspro il confronto politico legato al fallimento della Valdarno Sviluppo. Il Consiglio comunale ha affidato alla Commissione di Garanzia, gudiata da Camiciottoli, l’indagine sulla società. Ma il partito di maggioranza lo contesta parlando di “mancanza di terzietà”
Resta caldissimo il confronto politico sul tema della Valdarno Sviluppo, la società a capitale misto dichiarata fallita poche settimane fa. Alla denuncia di un buco da oltre un milione di euro da parte dell'assessore al bilancio di Montevarchi, Cristina Bucciarelli, è seguita una mozione di Pd, M5S e Avanti Montevarchi che chiedeva di istituire una Commissione di inchiesta. Acceso il dibattito in Consiglio, poi la decisione unanime di affidare l'indagine alla Commissione di garanzia, presieduta da Camiciottoli: il quale ha promesso approfondimenti puntuali in sei mesi, chiamando in causa amministratori di allora ma anche la stessa Bucciarelli.
Ora però interviene Prima Montevarchi, il partito di maggioranza che mette in dubbio la compatibilità dello stesso Camiciottoli con questo ruolo. "Stupiscono non poco le dichiarazioni di Camiciottoli – si legge in una nota – visto che la Commissione di Garanzia è quella che ha poteri di controllo sulle partecipate, e quindi anche su Valdarno Sviluppo. Nessun tentativo, quindi, da parte della maggioranza di boicottare l'indagine bensì l'intenzione, precisa, di riportarla nel giusto alveo".
"Camiciottoli però – prosegue Prima Montevarchi – si arroga il potere di organizzare il lavoro della Commissione partendo dall'audizione dell'assessore al bilancio, rea di aver intrapreso l'iniziativa di informare la cittadinanza sulla mole di crediti elencati dagli uffici comunali. Quelle che il consigliere definisce 'chiacchiere a vanvera' si chiamano istanze di ammissione al passivo del fallimento e corrispondono a specifici atti processuali".
Ed è su questo punto che il partito di maggioranza attacca Camiciottoli: "Il suo atteggiamento, palesato sia in Consiglio che sui media, dimostra una mancanza di terzietà, serenità di giudizio è una avversità verso l'interesse del comune, a tutta difesa dell'operato di Valdarno Sviluppo, che non si addice al ruolo che Camiciottoli ricopre: faranno bene i consiglieri a riflettere sull'opportunità di lasciare la presidenza della Commissione a Camiciottoli, che difende l'operato di Valdarno Sviluppo, e il cui capogruppo fu, da assessore, l'artefice della convenzione tra il comune di Montevarchi e la società, per poi diventarne Amministratore e Presidente del CdA".
"Ricordiamo a Camiciottoli – chidue la nota del partito di maggioranza – che non si addicono al ruolo di garanzia che vorrebbe assumere le frasi che oggi riportano i media; un presidente di commissione deve essere super partes e confrontarsi anzitutto con i propri commissari prima di intraprendere qualsiasi azione. La modalità con cui si è espresso il consigliere Camiciottoli prevarica ogni forma di correttezza e mette in luce un atteggiamento più legato ad accusare chi adesso chiede che venga fatta luce sugli eventi e responsabilità, piuttosto che appunto, concentrarsi sul problema della pesante eredità di Valdarno Svilippo. Pertanto occorrerebbe, più che una presa di posizione dello stesso Camiciottoli, una presa d'atto della sua incompatibilità con il ruolo di presidente da lui stesso ricoperto".