Il capogruppo di Cresce San Giovanni ha presentato un’interpellanza in consiglio comunale partendo dall’ordinanza del 21 giugno della Corte di Cassazione
Il concessario Ati che ha in gestione i parcheggi pubblici a San Giovanni per otto anni ha pagato la tassa sui rifiuti? È la domanda che il capogruppo di Cresce San Giovanni, Francesco Carbini, ha rivolto con un'interpellanza presentata in consiglio comunale all'assessore Annamaria Lamioni.
Il consigliere dell'opposizione è partito dall'ordinanza del 21 giugno della Corte di Cassazione secondo la quale “l’occupazione di un’area pubblica destinata a parcheggio dall’Ente proprietario( o titolare di un diritto reale su di essa) mediante concessione, va assoggettata a tassazione in capo al Concessionario, con riferimento all’ area posseduta in forza della concessione stessa- e secondo il regime tariffario dettato dal Dlgs. 507 del 1993. Art.45 e 46, rispettivamente per le occupazioni temporanee e permanenti – atteso , peraltro, che la predeterminazione delle tariffe di parcheggio e gli oneri gravanti sul concessionario non valgono ad escludere lo specifico vantaggio di quest’ ultimo. Infatti egli, con la gestione del parcheggio, esercita una tipica attività d’ impresa, alla quale è naturalmente connesso il fine lucrativo”.
"In sostanza – spiega Carbini nell'interpellanza – i parcheggi sono assoggettabili alla Tarsu poiché sono aree frequentate da persone ( e quindi produttive di rifiuti in via presuntiva) e caratterizzata da un flusso di automobili ( altra causa di produzione di rifiuti)".
Il consigliere quindi chiede al sindaco e alla giunta "se fino ad oggi la società Concessionaria ha pagato all’Ente le somme previste e se questo non fosse avvenuto di conoscere per quale motivo non sono state richieste e se si ha intenzione di procedere in tal senso".
L'assessore Annamaria Lamioni ha replicato che presenterà una risposta scritta.