In una lettera di risposta al sindaco di Montevarchi, Saccardi riporta le parole del direttore dell’Azienda sanitaria Desideri: l’introduzione della partoanalgesia alla Gruccia resta un auspicio, ma non ci sono impegni formali. La rabbia di Silvia Chiassai
Partorire con epidurale alla Gruccia? Continua a non essere possibile. Nonostante i ripetuti annunci per l'introduzione della partoanalgesia, infatti, ad oggi una lettera inviata al sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai dall'assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi e dal direttore della Asl Toscana Sud Est, Enrico Desideri, parla di un "auspicio", senza alcun impegno preciso.
"Avevo chiesto all’Assessore Saccardi – spiega la prima cittadina di Montevarchi – chiarimenti sulle tempistiche per la reintroduzione della partonalgesia all’Ospedale della Gruccia visto che, con l’annunciata sostituzione di tre anestesisti in pensionamento e l’inserimento di un quarto destinato al parto indolore, l’attivazione del servizio in Valdarno sarebbe dovuta avvenire entro giugno".
Così non è stato, ma non solo: "Oggi infatti vengo informata, nella risposta inviata dall’Assessore regionale, a firma del Direttore generale Desideri che, malgrado le continue rassicurazioni ricevute in questi mesi dalla Asl sul rispetto dei tempi di reintroduzione delle attività di supporto analgesico, nessun impegno formale è mai preso sulla partoanalgesia che resta, pertanto, solo un auspicio all’Ospedale della Gruccia".
Per Silvia Chiassai, si tratta dell'ennesima conferma "dell’inaffidabilità delle parole espresse dalla Asl che, addirittura, in questo caso parla all’unisono con la Regione, nel promettere ai sindaci e ai territori l’inserimento o il mantenimento di servizi senza mai rispettare gli accordi. Ho il sospetto che nuovamente siano state cambiate le carte in tavola: la partonalgesia, quindi, non sarà effettuata in Valdarno, in quanto nuovamente è venuta a mancare sia la volontà politica che quella organizzativa, privando le donne di una opportunità e non aiutando la struttura ad aumentare il numero di nascitur"i.
Eppure l'introduzione del parto con epidurale sarebbe stato un valore aggiunto, ricorda Chiassai, "perché i parti effettuati nel nostro Ospedale superano di poco il limite dei 500 l'anno, indispensabili per la sopravvivenza stessa del reparto. Non posso accettare che, in attesa dell’auspicato ripristino delle unità di anestesisti per la partonalgesia, le partorienti del Valdarno continuino a rivolgersi al San Donato di Arezzo. Si confermano purtroppo le mie perplessità e la mia contrarietà a un’impostazione gestionale che si basa esclusivamente sull’organizzazione dei servizi in area vasta in cui i cittadini sono costretti a macinare chilometri e chilometri".
La carenza di professionisti è il problema centrale: "Al momento – spiega il sindaco di Montevarchi – la Asl è ancora in attesa dell’esito per la mobilità di 10 specialisti emessa ad aprile, mentre stanno tentando di intercettare i neo specializzati di luglio per coprire le riduzioni di organico pregresse. L’altra nota dolente è la constatazione che delle 47 assunzioni di anestesisti deliberate dalla Asl Sud Est, molti specialisti abbiano optato per prendere servizio in altre strutture, ma non nel nostro Ospedale che pare non essere appetibile dal punto di vista professionale e operativo". Da qui la proposta di Chiassai: "Dobbiamo in maniera ancora più incisiva, anche come Conferenza dei sindaci, cercare di ottenere il riconoscimento della classificazione della Gruccia come presidio di primo livello, per toglierci definitivamente da una condizione di perenne incertezza che va a scapito di servizi, professionalità e del diritto di cura dei cittadini".