23, Luglio, 2024

Al Museo Archeologico di Firenze in mostra le ultime scoperte di Cetamura, sito scoperto dal valdarnese Tracchi

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Il sito di Cetamura in Chianti si trova nei boschi di Badia a Coltibuono e fu scoperto nel 1964 dal sangiovannese Alvaro Tracchi. Per trenta anni è stato oggetto di campagne di scavo da parte della Florida State University sotto la direzione della professoressa Nancy T. de Grummond. I ritrovamenti sono stati eccezionali: tra questi dei semi d’uva risalenti al 300 a.C. ancora oggetto di studio

Più di trecento reperti, portati alla luce a Cetamura del Chianti dalle profondità di due pozzi etruschi, sono in mostra da venerdì 9 giugno a Firenze. C'è un po' di Valdarno, in queste scoperte: perché a svelare il sito archeologico di Cetamura fu, nel 1964, l'archeologo sangiovannese Alvaro Tracchi, a cui oggi è intitolata una sezione del Museo Paleontologico di Montevarchi. 

Tra il 2011 e il 2016, migliaia di reperti delle civiltà etrusca, romana e medievale sono stati recuperati con tutte le cautele possibili proprio dal sito di Cetamura e ora, a partire appunto dal 9 giugno, 300 di questi pregiati reperti vengono svelati al pubblico nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze, grazie alla mostra "I Pozzi delle Meraviglie. Nuove scoperte a Cetamura del Chianti".

Il progetto, diretto da Nancy T. de Grummond, docente di Etruscologia a Tallahasse in Florida, nasce dalla collaborazione tra il Department of Classics dell’università americana e la SACI, Studio Art Centers International di Firenze. La mostra celebra i sei anni di impegno che le due istituzioni hanno riversato nei lavori di restauro e conservazione dei reperti, durante i quali gli studenti americani hanno usato l’approccio italiano alla ripulitura, asciugatura, ricomposizione, ricostruzione e integrazione delle opere antiche, fino all’esposizione per la pubblica fruizione. La SACI, una scuola di livello universitario con sede a Firenze e accreditata negli Stati Uniti, ha giocato un ruolo fondamentale nella realizzazione della mostra.

La mostra costituisce un notevole sforzo per tutelare e promuovere la cultura e la storia del sito di Cetamura del Chianti. L’impegno nel restauro non costituisce soltanto l’occasione per conservare alcuni elementi di questa eredità unica, ma recupera e rivela nuove informazioni sulla vita quotidiana e l’ambiente delle popolazioni etrusche e romane che abitavano sulle collina di Cetamura, nella regione del Chianti, in Toscana.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati