L’episodio risale alla settimana scorsa, quando un vitello fuggito dal mattatoio è stato abbattuto nelle campagne di San Giovanni. L’associazione ha espresso la propria contrarietà in una lettera diretta al comune e alla Asl
Resistenza Animale ha scritto una lettera al comune di San Giovanni e alla Asl, esprimendo la contrarietà su come si è conclusa la fuga di un vitello dal mattatoio nella periferia della città pochi giorni fa. "Ancora una volta qualcuno riesce ad eludere la sorveglianza e fuggire. Succede pochi giorni fa a San Giovanni Valdarno: un vitello, all’ingresso del mattatoio, si rifiuta di entrare e scappa. Viene immediatamente dichiarato “irrequieto” e subito presa la decisione di abbatterlo e macellarlo regolarmente", si legge nelle premesse del comuncato.
"La sua fuga è stata un semplice diversivo, per quel luogo, in una giornata di routine. Un semplice incidente risolto con efficienza. In quel luogo ogni giorno vengono macellati centinaia di animali, lui era uno di questi. Niente di più, niente di meno. Ma perché anche lui non ha avuto l'opportunità di avere salva la vita?", prosegue la lettera, citando come esempio anche la storia a lieto fine di Scilla, che vive da qualche mese nel rifugio Agripunk di Ambra.
"In questa vicenda si evincono alcune cose: l’animale, anche se riconosciuto senziente, è comunque relegato al suo destino di oggetto, cibo o elemento pericoloso; gli organi addetti alla sanità animale non hanno la strumentazione necessaria per affrontare questo tipo di emergenze; le amministrazioni comunali purtroppo spesso non si soffermano a pensare e non valutano l’opzione della cattura e dell’affido a strutture idonee di questi animali. Delegano alle forze di Polizia locali il compito di risolvere il problema nel più sbrigativo dei modi: in questo caso incaricando un “cacciatore” (l’agente che ha sparato al vitello è un cacciatore di selezione)".
"Organizzandosi in maniera diversa, questa vicenda avrebbe potuto avere un finale diverso" – prosegueil documento Resistenza Animale – "In Italia i rifugi per animali sono molti, solo in Toscana sono almeno tre e uno è proprio a pochi chilometri dal paese dove è stata violentemente stroncata la fuga del vitello. Ora è inutile protestare. Il finale, il più tragico, si è già consumato e già nuovi pensieri turberanno il sonno delle persone coinvolte nella vicenda. Queste persone sappiano, però, che i nostri sonni sono e rimarranno turbati da questo episodio, ancora e ancora".
"Chiediamo al sindaco Viligiardi, alla Asl veterinaria dell’Ospedale alla Gruccia, alla Polizia municipale di pensare che la situazione avrebbe potuto andare diversamente. Vi sareste dovuti fare un’idea delle possibilità e informare sulle alternative. Avreste dovuto cogliere il significato di questa fuga e essere stati pronti ad affrontare una situazione del genere in maniera non cruenta. Se dovesse risuccedere un caso analogo, il finale potrebbe essere un altro. Senza morti", conclude la lettera.