Atti di vandalismo scoperti oggi nel cimitero di Soffiano a Firenze. Ad essere colpite le tombe di Bruno Fanciullacci e di Aligi Barducci, detto ‘Potente’, che guidò la Liberazione del Pratomagno. A lui è dedicata una lapide nei giardini di Casabiondo, a Pian di Scò
Sono stati scoperti oggi alcuni atti vandalici compiuti ai danni delle tombe di due partigiani, nel cimitero di Soffiano a Firenze. Sono le tombe di Bruno Fanciullacci, coinvolto nell'assassinio di Giovanni Gentile, e di Aligi Barducci, detto 'Potente': quest'ultimo fu protagonista della Liberazione del Pratomagno.
Lumi rotti e strappata la fascia tricolore, sarà presentata denuncia su quanto accaduto. Il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha commentato: "È un gesto esecrabile che offende la memoria di chi si è battuto per garantire a tutti quella libertà di cui oggi godiamo. L'Italia è un Paese nato dalla Resistenza e che tanto deve ai protagonisti della lotta partigiana: le loro azioni hanno contribuito a far si che ci liberassimo dal giogo nazifascista, le loro idee a far nascere la Repubblica, fondata sulla Carta costituzionale. Chi ha profanato le loro tombe disconosce la storia e rinnega le nostre radici".
Aligi Barducci, alias 'Potente', aveva combattuto come caporalmaggiore dell'esercito, in Liguria, nel Lazio e in Sicilia. Dopo l'armistizio dell'8 settembre si rifiutò di arrendersi ai tedeschi e si unì alla Resistenza. Nel maggio del 1944 (per la precisione il 23) arrivò in Pratomagno dal Monte Giovi. Gli fu assegnato il comando di una divisione, la Brigata Lanciotto, che poi avrebbe preso il suo nome. Potente ricacciò dai territori del Pratomagno i nazisti, per poi spostarsi a luglio in Mugello e infine a Firenze: in Piazza Santo Spirito, la sera dell'8 agosto, rimase mortalmente ferito dallo scoppio di una granata nemica. Inutili le cure, morì il giorno successivo nell'ospedale di Greve in Chianti.
Proprio in onore di Aligi Barducci, detto Potente, è stata collocata nel 2013 una lapide commemorativa nei giardini pubblici di Casabiondo, nelle colline sopra a Pian di Scò.