Non è piaciuta alla prima cittadina di Montevarchi l’uscita di ieri firmata dal presidente della Conferenza dei Sindaci, che la attaccava apertamente. “Respingo tutto al mittente, non si offende soltanto me, ma anche tutti i montevarchini. E io non mi faccio intimidire da nessuno”
Ormai è scontro aperto fra Silvia Chiassai, sindaco del comune di Montevarchi, e i colleghi che compongono la Conferenza dei Sindaci del Valdarno aretino. Uno scontro che si è consumato proprio in quel terreno, la sanità, che fin dalla campagna elettorale Chiassai ha reso uno dei suoi temi forti di lotta.
Venerdì scorso in una conferenza stampa Chiassai aveva attaccato l'Azienda sanitaria per aver programmato la sinergia fra ospedale del Valdarno e Serristori senza informare i sindaci valdarnesi. Ieri, in una nota, la Conferenza dei sindaci l'ha attaccata, accusandola di assenze alle riunioni e di difendere la sanità pubblica "solo a parole". La sua reazione, durissima, non si è fatta attendere.
“Un atto molto grave, per modalità e linguaggio, l'uscita della Conferenza dei Sindaci contro la mia posizione – scrive Chiassai – rimando subito al mittente i toni usati, al limite dell'offesa e rivolti al il primo cittadino del più grande Comune del Valdarno aretino. Un linguaggio che non colpisce solo me, ma tutti i cittadini di Montevarchi". Il sindaco chiede se il comunicato stampa uscito ieri sia stato scritto " dal Presidente della Conferenza o dai Sindaci della Conferenza del Valdarno. Mi ha ricordato più una tifoseria che una Conferenza dei sindaci, organo di rappresentanza istituzionale. Siccome io non mi nascondo chiederò pubblicamente ai miei colleghi sindaci se si riconoscono in questi cori da stadio".
Parla di toni da campagna elettorale, Silvia Chiassai, costruiti per "denigrare la persona senza affrontare seriamente la questione della nostra sanità". E aggiunge: "Noi, a differenza di tanti altri, ci ricordiamo le promesse fatte e per questo volgiamo partecipare fattivamente alle scelte e non subirle! La sanità del Valdarno deve essere migliorata e non distrutta. Diciamo basta ai progetti industriali fatti a tavolino sulla salute dei cittadini e sul futuro della sanità in Valdarno". Poi l'attacco aperto a Viligiardi: "In qualità di Presidente della Conferenza dei Sindaci del Valdarno, cosa ha fatto per evitare che il nostro ospedale entrasse nell’Area Vasta Sud Est? Dove era quando era importare trovare accordi con il Valdarno fiorentino per salvare le nostre strutture?".
Il sindaco di Montevarchi ricorda la delibera (unica in Valdarno) con cui il Consiglio comunale montevarchino del 29 febbraio 2016 ha chiesto formalmente alla Regione Toscana l’individuazione dell’ambito ottimale della Zona Distretto. "Richiesta da me reiterata in data 28 giugno 2016 – aggiunge Chiassai – quale atto formale ha fatto invece la Conferenza dei Sindaci? Rammento la proposta dell'Assessore regionale, del marzo scorso, sulla possibile sinergia tra l'ospedale della Gruccia e del Serristori, ma ricordo anche il dietro-front che i 18 sindaci del Valdarno aretino e fiorentino hanno fatto a proposito del protocollo d'intesa firmato nel 2015 in cui si impegnavano alla realizzazione di un distretto sanitario unico".
Continua a ribadire il plauso "per il tentativo di integrazione tra i due presidi ospedalieri del Valdarno", tuttavia resta ferma, Silvia Chiassai, sui suoi dubbi nelle modalità e nei contenuti. E sulle accuse mosse replica: "Il Presidente della Conferenza dei Sindaci purtroppo non si è accorto che siamo sempre stati presenti alle riunioni della Conferenza. Non accetto critiche rivolte all'assenza dei funzionari del nostro Comune per il Piano Attuativo Locale. Il Presidente della Conferenza dei Sindaci sa bene che quello è un progetto poco chiaro. Non utilizziamo le nostre professionalità comunali per un obiettivo di cui non sappiamo la suddivisione di impegni economici e di personale per ogni Comune. Perché per i finanziamenti ai progetti rivolti agli anziani, alla non autosufficienza e all’handicap la Conferenza avrebbe deciso di destinare risorse e gestione alla ASL. Ma da quando ci siamo noi questa decisione è stata rimessa in discussione, perché il cittadino bisognoso si rivolge sempre al proprio Sindaco o al proprio Comune e quindi, delegare ad altri soldi e responsabilità, crea un vuoto nei rapporti. Per questo abbiamo chiesto chiarimenti anche in Regione".
Infine, la questione della Conferenza dei Sindaci: "Chi la paga? Perché, per chi non lo sapesse, fino a che Montevarchi era capofila, il Comune non ribaltava i costi su nessuno; quando Bucine è divenuta capofila richiedeva agli altri Comuni un contributo di 10mila euro. Ora San Giovanni richiede un importo forfettario di 33mila euro oltre all’assunzione della Segretaria per circa 36mila euro". Poi la stilettata finale: "Desidero infine informare la Conferenza dei sindaci che non mi faccio intimidire dai metodi usati contro un suo componente politicamente indipendente. La mia forza sono i cittadini e la tutela della Sanità in Valdarno e sia chiaro a tutti che Montevarchi non vuol essere agli ordini del Comune di San Giovanni né tanto meno dei poteri fiorentini".