Sarà presentato sabato pomeriggio, il risultato del lavoro di restauro portato avanti dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna su una collezione di bozzetti donati al Cassero di Montevarchi dalla famiglia dell’artista, Odo Franceschi. Un lavoro dal significato simbolico, nel cinquantennale dall’alluvione di Firenze
Terminerà nel corso di questa settiana, il lavoro di ripulitura e restauro delle circa cinquanta opere di Odo Franceschi, donate nel 2011 al Museo civico del Cassero, e ancora segnate dal fango dell'alluvione del 1966. Un laboratorio intensivo, della durata di due settimane, vede impegnati all'interno di uno spazio alla Ginestra cinque studenti dell'Accademia di Belle Arti.
I bozzetti in gesso ritornano candidi, mentre quelli colorati riacquistano la sfumatura originaria. Si lavora per rimuovere in particolare proprio il fango che l'alluvione lasciò sulle opere, custodite all'epoca all'interno del laboratorio dell'artista, che fu sommerso dall'acqua fino a circa due metri di altezza.
Il risultato di questo lavoro sarà presentato al pubblico sabato, in occasione del convegno “Alluvionati Restaurati. Dal patrimonio del Museo Civico di Montevarchi i recuperi degli ultimi anni” in programma dalle ore 16.30 alla Ginestra Fabbrica della Conoscenza in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. Accanto alle opere del Fondo Odo Franceschi, anche quelle del Fondo Ernesto Galeffi, e del Fondo Mario Bini, di proprietà comunale e conservate nei depositi de Il Cassero: saranno mostrate dopo e durante il restauro curato della Scuola di Restauro dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, i cui studenti stanno operando sotto la guida del professor Augusto Giuffredi. Al convegno sarà presente il Direttore del Museo Cassero, professor Alfonso Panzetta, e tra gli altri interverrà anche il Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, profesor Enrico Fornaroli.