Disservizi, condutture in amianto, qualità dell’acqua: sono i temi chiave del documento diffuso dal Comitato h2o con le richieste presentate ai candidati sindaci di Montevarchi
Una lettera aperta del Comitato h2o di Montevarchi ai candidati alle prossime amministrative, con una serie di richieste in merito al servizio idrico accompagnate dalla denuncia dell'ultimo disservizio. "Tanto per cambiare, nella mattina di mercoledì a Levane, in Località Fornaci, i cittadini si sono nuovamente svegliati senza acqua nelle proprie abitazioni a causa dell’ennesima rottura di una tubazione. Abbiamo interpellato Publiacqua per conoscere se tale condotta fosse o meno tra quelle in Eternit/Cemento Amianto ma non abbiamo avuto nessun tipo di risposta in merito, mentre sui tempi di ripristino l’ipotesi, vaga, era di una ripresa regolare in circa 10 ore di interruzione. Situazione di inaccettabile disagio per i cittadini che già numerose volte a Levane ci hanno segnalato black out più o meno prolungati e frequenti".
"Smentiamo inoltre anche quanto affermato dall’amministrazione uscente circa il superamento dei disagi anche nei quartieri di Pestello e Ginestra, dove i lavori effettuati nel 2014 a seguito della forte protesta di questo comitato hanno ridotto ma non risolto le interruzioni che continuano ad essere presenti seppur con minore durata. A questo si aggiunge la scarsa pressione che in modo pressochè costante interessa e crea seri problemi alle abitazioni delle zone più alte".
Poi il capitolo amianto. "Montevarchi è il comune che conserva ancora la più alta percentuale di tubazioni in Eternit e Cemento Amianto tra quelli gestiti da Publiacqua, ben 21,62 km: il 17% della rete idrica è in amianto, contro l'1,2% di Terranuova, il 2% di Figline-Incisa, lo 0,4% di San Giovanni e addirittura lo 0% di Cavriglia".
Infine, il Comitato chiede certezze sulla qualità delle acque: "I nostri dubbi restano forti nonostante le analisi “tranquillizzanti” presentate dal gestore. Montevarchi è infatti servita da pozzi classificati in categorie di non elevata qualità e anche in passato si è provveduto a sanare determinate situazioni di emergenza attivandone altri classificati come scarsamente idonei per un uso continuativo. La nostra preoccupazione è inoltre cresciuta anche a seguito della pubblicazione del “Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque” che ha denunciato la presenza di pesticidi nel 63,9% delle acque superficiali di fiumi, laghi, torrenti. Tutto questo conferma il totale fallimento di decenni di amministrazioni al governo della città, che oltre ad essersi disinteressate delle ripetute segnalazioni dei cittadini, e ancor peggio al problema amianto, hanno progressivamente fatto piombare Montevarchi nel più totale isolamento in termini di investimenti per la rete e a garanzia della salute dei cittadini".