La petizione organizzata dal Comitato per la difesa dell’Ospedale Serristori e dalla Lista civica Salvare il Serristori verrà inoltrata lunedì al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. La lettera di accompagnamento per conoscenza è stata inviata anche all’assessore regionale alla sanità, al direttore generale dell’azienda Usl Toscana centro, al sindaco e all’assessore di Figline Incisa e ai tre parlamentari del Pd del Valdarno fiorentino
6.018 cittadini del Valdarno vogliono che il pronto soccorso del Serristori non venga depotenziato e che quindi continui ad avere la guardia chirugica notturna e la possibilità di accessi 24 ore su 24. Tale volontà è stata espressa con una petizione popolare indetta dal Comitato per la difesa dell'Ospedale Serristori e dalla Lista civica Salvare il Serristori. Lunedì tutte le firme verranno consegnate al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, mentre la lettera di accompagnamento è stata inviata per conoscenza anche all'assessore regonale al diritto alla salute Stefania Saccardi, al direttore generale dell'azienda Usl Toscana centro, Paolo Marchese Morello, al sindaco di Figline Incisa Giulia Mugnai e all'assessore alla sanità Ottavia Meazzini, e ai parlamentari Pd del Valdarno fiorentino, David Ermini, Elisa Simoni e Lorenzo Becattini.
Con la loro sottoscrizione i cittadini chiedono, dunque, "che venga annullato il protocollo della Usl Toscana centro con il quale si dispone che dal giungo 2016 all'Ospedale Serristori verrà abolita la guardia chirurgica notturna e saranno sospesi gli accessi al pronto soccorso tramite 118 dalle 19.00 alle 8.00; che al pronto soccorso del presidio ospedaliero vengano garantite le condizioni operative prescritte dalla L.R. 51/2009 e relativo decreto attuativo n.61/2010" che garantiscono livelli base di sicurezza e di qualità.
Ed ancora i cittadini chiedono: "che l'azienda sanitaria ripristini quanto prima le condizioni operative del pronto soccorso e della chirurgia precedenti alla riorganizzazione del dicembre 2014, riattivando la guardia medica con la doppia reperibilità autonoma (cioè attuata dai chirurghi del Serristori e non in comune con medici di altri presidi) sette giorni su sette H24; che venga attuato quanto previsto dal Patto territoriale, sottoscritto nel dicembre 2013 dai sindaci del Valdarno fiorentino, dal direttore della Asl10 e dall'assessore regionale al diritto alla salute, nel quale, tra l'altro, si afferma: "il Serristori rimane un Ospedale di zona con pronto soccorso H24 e sub-intensiva, con una medicina adeguata a rispondere alle esigenze di tutti i reparti e servizi presenti, una chirurgia d'urgenza e programmata. Il Serristori rimane un ospedale per acuti che cura le urgenze".
Dopo la consegna delle firme, Valentina Trambusti "Ci aspettiamo che i cittadini vengano ascoltati. Non si tratta di ascoltare il Comitato o la Lista ma i cittadini che hanno firmato e richiesto il ripristino del pronto soccorso secondo le leggi regionali 51 e 61, ovvero rimettere all'interno quelle figure che dal 2013 sono state tolte. Le istituzioni sono state finora assenti e anzi hanno messo i bastoni tra le ruote a quello che il Comitato stava facendo. All'interno dell'ospedale ci devono essere tutti i servizi in favore dell'utenza. Attualmente nella situazione del pronto soccorso ci sono lacune dal punto di vista della sicurezza e del personale. Noi ci aspettiamo per una volta almeno, visto che siamo stati snobbati così come sono state snobbate le manifestazioni, che gli oltre 6.000 cittadini vengano ascoltati".
Poi un rimprovero all'amministrazione comunale e al sindaco: "Purtroppo da questa amministrazione non siamo stati aiutati. Il primo cittadino doveva essere la prima firmataria della petizione essendo iniziativa dei cittadini e con lo scopo di salvare un presidio del quale il sindaco è il tutore. Questo lo prevede la Costituzione non lo dice il Comitato. Ora è il momento di assumersi le proprie responsabilità politiche e istituzionali e dire quello che davvero vogliono fare nel nostro presidio ospedaliero".
Resta in ogni componente del Comitato per la difesa del Serristori, a cominciare da Clara Mugnai che 21 anni fa lo ha creato, e della Lista civica Salvare il Serristori l'amarezza: da una parte, è stato affermato in coro, per quella che sembrerebbe la volontà di far disaffezionare i cittadini verso l'ospedale, e dall'altra per una politica che avrebbe potuto salvare il presidio e non l'ha fatto.
Se entro giugno, dunque, il protocollo non viene ritirato non sono escluse azioni eclatanti.