Il Partito Socialista di Figline e Incisa rivendica la mancata approvazione del regolamento per l’entrata in vigore della Taric e spiega le proprie ragioni. “Nei giorni che sono seguiti all’assemblea pubblica sulla Taric, organizzata dal nostro gruppo politico, si sono aperte varie discussioni che hanno generato molti post da parte dell’opinione pubblica, su un argomento di grande attualità, dato che andrà direttamente ad incidere sulle tasche dei cittadini e che ha sollevato interesse anche in altri comuni, per i quali ci rendiamo disponibili per fare informazione corretta e chiarezza”.
“In un momento storico dove molti comuni di centrosinistra firmano atti per riportare l’acqua pubblica – ricorda il PSI – diversamente, e nella più totale incoerenza, si esternalizzano i rifiuti. Con la Taric infatti il comune migra totalmente tutto su ALIA ed i rifiuti da tributo si trasformano in utenza, con tutto quella che comporta in termini di flessibilità dei pagamenti, tutela e comunicazione. Tutto questo (a loro dire) per una maggiore equità e responsabilizzazione dell’utente, con contestuale miglioramento della differenziata e premi per le famiglie virtuose. Niente di più falso!”.
Il PSI argomenta: “Il premio, di importo irrisorio, (si parla di 7/9 euro) si ottiene in base alla percentuale di differenziata prodotta, ma il calcolo si basa sul numero di conferimenti e non sulla reale quantità. Il TAG infatti legge il mastello, a prescindere che questo sia totalmente pieno, parzialmente o semivuoto. Basterà conferire sempre i mastelli di differenziata anche mezzi vuoti e solo quando è totalmente pieno quello dell’indifferenziata, ed il gioco è fatto. E quindi il sistema premiante, l’equità, la responsabilizzazione del cittadino dove andrebbero a finire di preciso?”.
“Tutto questo – continua il Partito Socialista – con aumenti già previsti del 30% – 40% e diminuzione dei passaggi di raccolta, ma soprattutto con un peggioramento netto del servizio. Il comitato NO TARIC DI CAMPI che ha accolto l’invito del PSI all’assemblea pubblica dello scorso 21 novembre, testimonia ad un anno dall’entrata in vigore della tariffa corrispettiva tutta una serie di criticità, a conferma e comprova di quanto relazionato da Elena Cencetti durante l’assemblea, come aumenti significativi nelle bollette; diffusione di rifiuti abbandonati; presenza di utenze non registrate che contribuiscono al degrado urbano; necessità per i cittadini di monitorare continuamente i propri conferimenti; un rapporto con il gestore Alia descritto come complesso e oneroso per gli utenti”.
“L’assemblea – aggiunge il PSI – ha anche affrontato, a seguito della relazione dell’ex vicesindaco Ciucchi, il tema del sistema di raccolta del rifiuto, facendo emergere come esistano altri sistemi di raccolta diversi o integrati al porta a porta, che rispondono meglio alle caratteristiche del nostro territorio, e hanno il pregio di rendere meno costoso il costo del servizio incidendo positivamente sul costo della bolletta, nonché di rispondere alla esigenze propria di un Comune che vuole salvaguardare il decoro dei centri urbani di Figline e Incisa e del loro centro storico. Quindi, chi è davvero il traditore in questa situazione? La nostra lealtà va solo ai cittadini ed al territorio di Figline Incisa”.
“Il Psi infatti si è sempre dichiarato contrario a questa scelta, tanto che la delibera di giunta n.134 che approvava la Taric è avvenuta l’8 maggio scorso, nel pieno della crisi politica per la revoche all’assessore Gabbrielli in quota PSI. Si ha la sensazione che si sia scelto il passaggio a Taric con il solito metodo di autoreferenzialità a prescindere, anche sulle questioni più cocenti e delicate, senza avvertire il bisogno di un confronto preventivo con i cittadini, con le forze politiche, sociali ed economiche, soltanto per poter disporre, con il totale passaggio del servizio ad Alia, dell’accantonamento di bilancio di 900mila euro l’anno senza dire che Alia provvederà conseguentemente, a recuperare scaricandolo sul costo della bolletta di cittadini e imprese. A decidere se andare avanti con l’approvazione del Regolamento del servizio Taric – conclude il Partito Socialista – saranno i cittadini quando saranno chiamati a votare. Per il Psi solo la chiarezza e la trasparenza del voto popolare potrà rappresentare il viatico per consegnare ad Alia un servizio che diverrebbe ancor più ingiusto ed iniquo per i cittadini”.


