Si chiama “counseling nutrizionale”, ed è un innovativo servizio di orientamento e indirizzo partito all’ospedale del Valdarno, e dedicato a chi ha affrontato e vinto un tumore al seno o al colon. Perché senza prevenzione, c’è il rischio di una ricaduta
Un percorso virtuoso di appropriata alimentazione, per gli ex pazienti oncologici dell'ospedale del Valdarno: è questo, in sintesi, il nuovo progetto avviato in via sperimentale alla Gruccia, da lunedì scorso. Perché se la prevenzione andrebbe adottata prima che le malattie insorgano, è anche vero che diventa fondamentale anche dopo essere guariti. E’ il caso dei pazienti che sono stati colpiti da neoplasie mammarie o al colon.
Il servizio “counseling nutrizionale” appena attivato è dedicato proprio ai malati oncologici, in particolare donne che hanno subito un intervento al seno e pazienti colpiti da tumore del colon, e che hanno terminato l’iter diagnostico terapeutico. Un progetto che nasce da uno studio realizzato in collaborazione tra la Direzione di Presidio dell’ospedale, del Centro Oncologico del Valdarno, del Dipartimento di Igiene Pubblica e Nutrizione e dell’Unità Operativa di Dietetica.
Chi ha affrontato queste malattie, e le ha sconfitte, una volta guarito può andare incontro ad aumento del peso corporeo, condizione che predispone al rischio di malattie cardiovascolari e, di nuovo, di tumori. Per questo, spiegano i sanitari, è importante uno stile di vita sano ed attivo, insieme a corrette abitudini alimentari. Il progetto punta a questo, utilizzando un team che motivi le persone, che le sproni nel modo giusto e che le incoraggi a compiere scelte decisive per la propria salute.
Alla Gruccia sui sperimenta questo trattamento, primo ospedale della provincia di Arezzo: solo dopo sarà replicato anche nella altre zone. Il percorso prevede incontri periodici per gruppi di 5 o 6 persone al massimo. Ogni individuo avrà una dieta personalizzata messa a punto da esperti dietologi e nutrizionisti, e verrà tenuto periodicamente sotto controllo fino a quando non si riterrà che abbia assorbito la più appropriata educazione alimentare in rapporto alla patologia avuta.