Il convegno organizzato da Cgil e Isis Valdarno si è tenuto nell’aula magna dell’Ipsia Marconi. Presenti parlamentari, rappresentanti della scuola e dell’Università, dirigenti dei sindacati e delle categorie economiche
Il tema della contraffazione e dei danni che causa al settore economico locale è stato al centro di un convegno organizzato dalla Filctem Cgil in collaborazione con l'Isis Valdarno e tenutosi nell'aula magna dell'istituto professionale Marconi.
A introdurre i lavori sono stati il dirigente scolastico Lorenzo Pierazzi e il dirigente provinciale Filctem, Gabriele Innocenti. Sono seguiti gli interventi di Riccardo De Pol, della Valentino Spa, Aldo Cappetti, Presidente Federmoda Cna, un rappresentante della Guardia di Finanza, l'onorevole Marco Donati, della Commissione d'inchiesta su pirateria e contraffazione, Franco Baccani, Presidente osservatorio contraffazione della Camera di commercio di Firenze. Le conclusioni della prima parte della giornata sono state di Gianna Fracassi, della Segreteria nazionale Cgil, mentre la sessione è stata presieduta da Marisa Grilli, Segretaria provinciale Filctem Cgil.
Il convegno si è concluso con una tavola rotonda alla quale preso parte Emilio Miceli, Segretario nazionale Filctem, Patrizia Macchione, Responsabile area vigilanza DTL Arezzo e Franco Baccani. Il confronto è stato moderato da Veronica Redini, docente di antropologia presso le Università di Firenze, Modena e Reggio Emilia.
“L’illegalità sta diventando una vera e propria emergenza – ha spiegato Gabriele Innocenti – Capace, se non interverranno soluzioni, di compromettere il futuro economico del Valdarno. Il problema si sta diffondendo, in modo particolare, nel settore della moda. Quindi calzature e confezioni. La contraffazione mette a rischio migliaia di posti di lavoro nel concreto".
Importanti i dati se il fenomeno fosse debellato: "Avremmo due risultati immediati: da una parte 5 miliardi in più nelle casse dello Stato, dall'altra oltre 100.000 posti di lavoro da redistribuire all'interno del settore della moda. Quindi questo è un fenomeno che provoca un danno economico e sociale di portata enorme. Comincia a toccare anche il Valdarno. Secondo i nostri dati in questo ultimo anno è cresciuto e dobbiamo cercare di porvi rimedio".
Lorenzo Pierazzi, dirigente scolastico Isis Valdarno ha, poi, puntualizzato: "Si tratta di un fenomeno di stretta attualità, in crescita, devastante per la nostra economia. Questi momenti di riflessione sono importanti perchè è bene parlarne e confrontarsi. Qualsiasi diffusione di valori etici parte dal mondo della scuola. Le 400 ore di alternanza scuola – lavoro che terranno impegnati i nostri ragazzi nel triennio terza, quarta e quinta delle superiori sono una straordinaria opportunità per un momento di dialogo tra mondo della scuola e mondo del lavoro, per diffondere la cultura della sicurezza e dello stare insieme agli altri, e per portare i ragazzi a combattere questi fenomeni".
L'onorevole Marco Donati ha anche puntato l'attenzione sul ruolo determinante dei consumatori: "È un fenomeno molto delicato perchè più veloce delle norme che lo contrastano e perchè basato spesso su veri sistemi criminali. Creano danni all'economia, ai posti di lavoro, all'erario e al nostro sistema manifatturiero. Deve essere contrastato con grande durezza. Speriamo presto di poter mettere in campo norme specifiche. Un ruolo importante però ce l'hanno anche i consumatori che dovrebbero essere consapevoli dei danni causati al settore".
Infine Aldo Cappetti, della Romy pelletterie srl e Presidente Federmoda Cna: "Se si pensa a quanto è il contraffatto, 6 miliardi e mezzo l'anno, e a quanto produciamo ufficialmente, vi sono margini immensi. Sono necessari interventi sempre più rigorosi. Il contraffatto va a ruota libera: bisogna essere impegnati a contrastarlo con tolleranza zero, con controlli e vigilanza. Il ruolo del consumatore è quello di stare attento all'etichettatura e alla provenienza".