22, Dicembre, 2024

Serristori, via alla raccolta firme. “Regione e Asl ristabiliscano il Pronto soccorso h24”. L’invito alla Saccardi: “Venga per un sopralluogo di notte”

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Dall’assemblea del Comitato Salvare il Serristori parte la proposta di una petizione per chiedere il ripristino immediato delle condizioni di funzionamento del Pronto soccorso. Dure critiche per il comportamento della Asl, dopo la denuncia dei Cobas, e per quello dell’amministrazione comunale

"Chiediamo che vengano ripristinate le condizioni minime funzionali del Pronto soccorso […] con la reperibilità autonoma dei chirurghi del Serristori, per tutti e sette i giorni della settimana, 24 ore su 24". E' la richiesta sulla quale, dopo l'assemblea organizzata dal Comitato Salvare il Serristori, parte ora una raccolta firme fra i cittadini e i lavoratori dell'ospedale. 

Una assemblea organizzata in tre giorni, dopo la denuncia dei Cobas di un documento interno che parla di "abolizione della guardia chirurgica notturna", e di "sospensione degli accessi tramite 118 dalle ore 19". Tanto che lo slogan dell'iniziativa diventa: "Dalle 19 in poi vietato avere un incidente grave". 

Gli interventi dei membri del Comitato, dei Cobas, dei rappresentanti delle opposizioni mettono in luce una situazione che viene definita "grave, sotto molti punti di vista. Ogni volta, le rassicurazioni della Regione e della Asl vengono smentite dai fatti. Lo smantellamento del Serristori sta andando avanti, in un chiaro disegno politico", accusano. Non c'è solo il Pronto soccorso, sul tavolo: una chirurgia lasciata senza personale sufficiente, le nuove sale operatorie utilizzate solo una volta a settimana, il DH oncologico promesso a più riprese ma i cui lavori non sono mai iniziati. A tutto questo si somma un misterioso protocollo interno che avrebbe già impedito, dal 2015, il conferimento di urgenze chirurgiche al DEA del Serristori durante le ore notturne. "Non l'abbiamo mai visto – spiegano i Cobas – ma dovrà emergere anche questa verità". 

"La mobilitazione non si fermerà, noi andremo avanti – dicono Valentina Trambusti, per il Comitato, e Andrea Calò, per i Cobas – qui c'è una città che non si arrende, nemmeno di fronte alle false rassicurazioni che arrivano dalla Asl. Questo documento avrebbe dovuto essere reso pubblico molto prima, e ci meravigliamo che la sindaca Mugnai non fosse a conoscenza di nulla". I Cobas si riuniranno in assemblea con i dipendenti per decidere ulteriori iniziative, intanto la petizione è già partita, e sarà promossa in mezzo alla gente, anche con banchini in piazza. Intanto l'invito all'assessore regionale alla sanità, Stefania Saccardi: "Se vuole capire quali sono i disservizi, venga a fare un sopralluogo di notte, con noi. Potrà vedere con i suoi occhi quello di cui parliamo".

Dal punto di vista politico, sarà il Movimento 5 Stelle a portare la questione in Regione, attraverso una interrogazione del capogruppo Andrea Quartini. Lo ha annunciato Naimi, puntando il dito contro il Pd e "l'incapacità dell'Amministrazione comunale di conoscere quello che accade nel suo ospedale". Attacchi alla giunta regionale anche da Ciari, esponente della Lega Nord Toscana. Durante l'assemblea, tanti gli interventi anche di lavoratori e comuni cittadini, tutti concordi nella necessità di garantire la sopravvivenza del Pronto soccorso, "perché tutto il resto possa funzionare di conseguenza serve un pronto soccorso funzionante, efficace, dove medici e infermieri possano lavorare a tutte le ore". 
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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