Prende forma la cassa di espansione di Restone, nel comune di Figline e Incisa: le ruspe stanno lavorando da settimane per profilare il contorno di questo enorme invaso di terreno, situato in riva sinistra d’Arno, e che si estende per 110 ettari in un lungo tratto che inizia quasi al confine con San Giovanni e si allunga fino al punto in cui il torrente Cesto confluisce in Arno, all’ingresso del centro abitato di Figline. Il cantiere lungo l’asta dell’Arno vede all’opera numerosi mezzi, per realizzare la cassa e anche le opere di presa e di resa dell’acqua; una volta terminati i lavori, dal valore di 35 milioni di euro, sarà poi ricostruita anche la pista ciclopedonale lungo l’argine.
Oggi il sopralluogo del Presidente della Regione, Eugenio Giani, con l’assessora all’ambiente Monia Monni; presente il sindaco di Figline e Incisa, Valerio Pianigiani con l’assessore Dario Picchioni, oltre ai responsabili del progetto, direttore lavori e ditta incaricata.
Quella di Restone è una cassa tra le più capienti, infatti invaserà circa 5 milioni e mezzo di metri cubi; quella di Pizziconi invece, che si trova in riva destra, all’altezza di Renacci, ha una capienza di 3 milioni e 850mila metri cubi ed è già terminata, con le opere di presa funzionanti. A queste poi si dovranno sommare altre due casse in Valdarno: quella di Prulli, i cui lavori sono già stati affidati e saranno consegnati in questo mese di marzo; e quella di Leccio, che invece è in fase di progettazione. Infine sarà il turno del rialzo della Diga di Levane: è già completamente finanziata, il progetto aspetta gli ultimi via libera nell’iter di approvazione.
Il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha sottolineato l’importanza di questo intervento: “Restone è la cassa di espansione che sarà una rivoluzione nella disciplina dell’Arno, la più grande dopo Bilancino. Riuscirà a contenere 5 milioni e mezzo di metri cubi d’acqua, che in caso di eventi eccezionali si disperderanno qui invece di abbattersi su Firenze. Ha un costo di 35 milioni di euro, che come Regione abbiamo finanziato per fare un salto di qualità per la protezione della valle dell’Arno. La cassa avrà un’apertura, per l’ingresso dell’acqua, con un’apertura di ben 60 metri. E sommata la sua portata a quella di Pizziconi, che è già pronta, porterà a 10 milioni di metri cubi d’acqua circa la capacità di questo sistema di casse, a cui poi si aggiungeranno anche Prulli e Leccio, oltre all’innalzamento della Diga di Levane. Stiamo facendo un grande lavoro per la messa in sicurezza dell’Arno. D’altronde Restone si chiama così perché era il luogo in cui ‘restava’ l’acqua, e noi non abbiamo fatto altro che assecondare questa vocazione naturale del territorio”.
L’assessora Monia Monni ha aggiunto: “Questa cassa di espansione è particolarmente significativa, ha un costo di 35 milioni di euro e una dimensione di 110 ettari, molto grande. Fa parte di un sistema di quattro casse di espansione in Valdarno, che ci permetterà di aumentare in maniera significativa la difesa idraulica di questo territorio e di quelli che stanno a valle, fino a Firenze. I lavori dureranno circa 18 mesi, e termineranno entro fine 2026. Come Regione stiamo lavorando intensamente alla sicurezza del territorio, e non solo con le opere idrauliche ma anche guardando all’utilizzo di suolo e ai sistemi che vanno ripensati, alla luce del cambiamento climatico”.
Il sindaco Valerio Pianigiani ha sottolineato l’importanza che per il territorio avranno queste casse di espansione, anche per lo sviluppo futuro: “Questo intervento della Regione Toscana sarà fondamentale per mettere in sicurezza il territorio e non solo. Ci permetterà infatti di svincolare dai vincoli idrogeologici la zona industriale che per noi è fondamentale, e questo vuol dire riaprire opportunità importanti per le aziende che vogliono investire sul territorio di Figline e Incisa”.