22, Gennaio, 2025

San Giovanni Valdarno celebra il Giorno della Memoria: le iniziative per l’80° anniversario della liberazione di Auschwitz

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Il 27 gennaio 1945 l’Armata Rossa liberava il campo di concentramento di Auschwitz, simbolo del più grande sterminio della storia moderna. Da quel momento, ogni anno, questa data ci invita a ricordare le atrocità della Shoah e le vittime dell’odio nazi-fascista. Per commemorare l’80° anniversario della liberazione di Auschwitz, il Comune di San Giovanni Valdarno ha organizzato una serie di eventi rivolti alla comunità, con l’obiettivo di mantenere vivo il ricordo e promuovere la consapevolezza storica, affinché tragedie simili non si ripetano mai più.

In un contesto internazionale estremamente negativo come quello attuale in cui violenza, odio, guerre, settarismo e razzismo imperversano – hanno dichiarato il sindaco Valentina Vadi e l’assessore alla cultura Fabio Franchi –  come Amministrazione comunale di San Giovanni Valdarno, abbiamo deciso, anche quest’anno, di proporre con convinzione una serie di iniziative per commemorare una tragedia che non deve mai più ripetersi, e per sensibilizzare la comunità, in particolare le nuove generazioni, riguardo all’Olocausto e alla Shoah. Il programma che abbiamo pensato ha due caratteristiche fondamentali: innanzi tutto quello di coinvolgere le realtà del territorio. Il cartellone infatti mette insieme iniziative organizzate direttamente dal comune ma anche eventi curati da associazioni a cui abbiamo dato sostegno e patrocinio perché la promozione dei diritti e delle libertà deve essere un fattore diffuso e chiunque deve essere titolato a contribuire a questo obiettivo.  Il secondo aspetto è si tratta sempre di attività culturali, certi che l’arte, la lettura, il teatro, il cinema siano i farmaci più potenti per sviluppare gli anticorpi contro la violenza, l’odio e la barbarie. Il nostro programma si rivolge a un pubblico ampio, con l’intento di ricordare quanto accaduto e affinché la memoria diventi un momento di riflessione e di monito. Come recita la famosa iscrizione in trenta lingue nel campo di concentramento di Dachau: ‘Chi dimentica il passato è condannato a ripeterlo’”.

Un programma per non dimenticare. Le iniziative avranno inizio giovedì 23 gennaio, con un evento dedicato ai più piccoli. Alle ore 17:00, presso Palomar – Casa della Cultura, si terrà “Il gioco di Uri”, una narrazione teatrale per bambini dai 7 agli 11 anni e famiglie, a cura di Chiara Cappelli e Angelo Castaldo. Il racconto, promosso da In Fabula APS, si ispira alla storia di due fratellini ebrei, Yurek e Kazik, costretti a nascondersi dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. L’ingresso è su prenotazione, contattando il numero 055 9126303 o scrivendo a palomar@comunesgv.it. Trascorrono il tempo giocando e leggendo libri – commenta Chiara Cappelli – mentre vivono nella paura della cattura. Un racconto che vuole sensibilizzare i più giovani sul tema della memoria storica attraverso il linguaggio teatrale”.

Lunedì 27 gennaio, Giorno della Memoria, alle ore 21:15, il Cinema Teatro Masaccio ospiterà lo spettacolo teatrale “Stuck 75190, pezzi inutili”, liberamente ispirato al libro di Liliana Segre “Fino a quando la mia stella brillerà”. La regia di Henrj Bartolini guida il pubblico in un viaggio tra le atrocità dei campi di concentramento attraverso le parole di Liliana Segre, che raccontano la perdita dell’infanzia e l’orrore vissuto in quei luoghi. I biglietti sono disponibili al costo di 10 euro (intero) e 7 euro (ridotto).

 

Mercoledì 29 gennaio, il Circolo Arci Marzocco proietterà, alle ore 21:30, il capolavoro cinematografico di Steven Spielberg “Schindler’s List”, un film che ripercorre le gesta di Oskar Schindler, capace di salvare oltre 1.000 ebrei dai campi di sterminio. L’ingresso è gratuito e l’evento, patrocinato dal Comune, rappresenta un’occasione per riflettere sul potere delle scelte individuali anche nei momenti più bui della storia.

Un testimone diretto della storia: Oleg Mandić. L’evento clou delle celebrazioni si terrà giovedì 30 gennaio, alle ore 17:30, presso la Pieve di San Giovanni Battista. Ospite speciale sarà Oleg Mandić, l’ultimo bambino sopravvissuto ad Auschwitz, che condividerà la sua esperienza. Durante l’incontro sarà presentato il libro “Mi chiamo Oleg. Sono sopravvissuto ad Auschwitz”, scritto da Filippo Boni insieme allo stesso Mandić. Oleg Mandić, arrestato nel 1944 insieme alla madre e alla nonna, è stato testimone diretto degli orrori del campo di sterminio, sopravvivendo a esperimenti medici, fame e lavoro forzato. Solo molti anni dopo ha trovato la forza di raccontare la sua esperienza, diventando una voce cruciale per la memoria storica. La serata sarà aperta dai saluti del sindaco Valentina Vadi e moderata da Roberto Vitale, presidente della Fondazione Cinzia Vitale Onlus.

”Ho scritto questo libro per Oleg Mandic – le parole di Filippo Boni – l’ultimo bambino uscito vivo da Auschwitz, per i suoi occhi azzurri, per la sua esistenza straordinaria, per come ama sua moglie: per il modo in cui riesce ancora e guardare il mare dalla terrazza del suo studio, a novantun anni compiuti, nonostante tutto. Ho scritto questo libro perché il bambino che lui fu siamo tutti noi. Ho scritto questo libro per parlarti della grandezza di tutte le madri della terra, nei cui grembo si genera la speranza. Già. È soprattutto di speranza che dovrebbe esser fatto, il futuro. Ho scritto questo libro perché è il più grande inno all’amore e alla pace che potessi mai scrivere per mia figlia”.

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