05, Luglio, 2024

Dopo il via libera alla legge regionale sugli scarichi, Movimenti per l’Acqua all’attacco: “I gestori inquinano, gli utenti pagano”

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Martedì 19 gennaio il Consiglio Regionale ha approvato le nuove norme sugli scarichi, che prevedono proroghe di 6 anni per terminare gli interventi di depurazione necessari. “Un provvedimento indecente”, secondo i Movimenti per l’Acqua Pubblica

Lo avevano criticato alla vigilia della sua approvazione, continuano a farlo anche dopo il via libera della Giunta Regionale: il provvedimento sugli scarichi non piace al Forum che riunisce i Movimenti per l'Acqua pubblica della Toscana, e al quale aderisce anche il Movimento valdarnese. 

"I gestori del servizio idrico hanno ricevuto un regalo: sono ora autorizzati a perpetrare  la pratica degli scarichi, anche molto inquinanti, in fiumi, laghi, mare; oltre ad usufruire di una proroga di 6 anni (fino al 2021), per concludere i previsti interventi di depurazione. Dietro la dichiarata volontà di garantire la sicurezza ambientale e la salute dei cittadini, si cela in realtà l'intenzione di tutelare e favorire i primi e veri responsabili di una gestione nefasta e speculativa della depurazione: i gestori idrici, appunto, nemmeno citati nel provvedimento in questione". 

I Movimenti per l'Acqua ricostruiscono la vicenda. "Il 31/12/15 scadeva il limite dell'Unione Europe, per adeguare una depurazione insufficiente, mancante o addirittura dannosa. Eppure i gestori hanno fatto tutt'altro che occuparsi di questo; e né Regione né Autorità Idrica Toscana anno controllato o preteso interventi di sorta. Per non dire dei Comuni soci, che sulla questione tacciono. Eppure i gestori hanno riscosso per anni, in bolletta, la quota di depurazione, anche quando questo servizio non era assicurato. E adesso, di nuovo, i cittadini penseranno a pagare anche le multe comminate dall'Europa, per i mancati adeguamenti". 

"In questi giorni molti utenti di Publiacqua stanno ricevendo delle fatture con la voce 'D2': una quota per la depurazione, retroattiva di oltre 5 anni, legittimata dalla legge 13, che vuole vanificare gli effetti della sentenza 335/08 della Corte Costituzionale, imponendo il pagamento della tariffa per la depurazione anche soltanto se esiste un progetto degli specifici impianti. Autorizzando gli scarichi, oggi, si vuole di fatto impedire ai cittadini il ricorso alla restituzione della quota depurazione che altrimenti sarebbe illegittima. E in ogni caso, si consente ai gestori di continuare a inquinare impunemente fino al 2021". 

Infine la questione delle tariffe: "Nel 2021 scadrà il piano economico finanziario approvato da AIT e arriverà l'ennesima stangata predisposta per gli utenti: i ricavi dei gestori sono destinati a crescere in questi anni del 61%. Oltretutto, senza che aumentino di pari passo gli investimenti: e infatti, fatta la differenza tra ricavi e costi, l’aumento più considerevole è nel guadagno: +145%. Addirittura la quota di profitto, abrogata dal referendum del 2011, cresce del 106%". 

"In ultimo – concludono i Movimenti per l'Acqua – il 2021 segna anche la scadenza della convenzione con Publiacqua: il gestore più grande a livello regionale, destinato anzi a diventare gestore unico della Toscana. A quel punto sicuramente parte degli investimenti previsti non saranno stati realizzati, il gestore avrà totalizzato un forte indebitamento che renderà eccessivamente onerosa la ripubblicizzazione del servizio idrico, e ci ritroveremo con la parte privata dell'azienda ancora più forte e rapace negli intenti speculativi e di mero profitto". 
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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