18, Novembre, 2024

“Alleanza Verdi e Sinistra ricorda ad ABB che il lavoro non è una merce”

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“Alleanza Verdi Sinistra di Arezzo era presente all’assemblea dei lavoratori che si è svolta oggi 18 novembre 2024 davanti ai cancelli di ABB E-mobility di San Giovanni Valdarno, multinazionale che produce paline per la ricarica di autoveicoli elettrici, condividendo la preoccupazione e lo sconcerto che si leggeva nei volti dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali dopo il licenziamento, avvenuto con l’inoltro di una PEC, di 33 lavoratori: 16 operai e 17 impiegati. Motivazione: crisi della domanda e rifiuto di ricorrere agli ammorzatori sociali previsti in caso di crisi aziendali”.

“I lavoratori che perderanno il lavoro saranno molti di più perché parte della produzione avviene tramite i così detti “lavoratori somministrati”, per intendersi i lavoratori a chiamata, per i quali non è prevista alcuna procedura di licenziamento, basta non chiamarli. Ricordiamo alla multinazionale che non siamo nella patria di Elon Musk, il licenziatore seriale, ma in Italia, la cui Costituzione si apre dicendo che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro: il lavoro non è una merce, è il frutto del sudore di persone in carne e ossa che con il lavoro mantengono le loro famiglie. Per questo, le leggi che regolano il lavoro, prevedono, in caso di crisi aziendale, non licenziamenti di massa, ma i così detti ammortizzatori sociali e percorsi, mediati dai sindacati e dalle istituzioni locali, per far fronte alla crisi aziendale, che è anche una crisi sociale che non deve essere pagata sempre e solo dai lavoratori”.

“Condividiamo e sosteniamo, quindi, le richieste dei lavoratori e dei sindacati: che l’azienda ritiri i licenziamenti collettivi, la cui legittimità è tutta da verificare; che si faccia ricorso agli ammortizzatori sociali per garantire i lavoratori, invece di mandarli semplicemente a casa senza stipendio; che le istituzioni locali, provinciali e regionali si facciano garanti di questo percorso e, soprattutto, che, in prospettiva, l’azienda si doti di un piano industriale alternativo, non legato alla sola produzione delle paline per le ricariche dei veicoli elettrici, settore che, in mancanza di interventi pubblici, è attualmente in difficoltà e ciò per garantire il futuro occupazionale del Valdarno”.

 

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