20, Ottobre, 2024

A.Tra.C.To.: l’ODV che sostiene le vittime di traumi cranici di tutta la Toscana

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

A.Tra.C.To. è una ONG nata a Montevarchi che si occupa delle vittime di traumi cranici e dei loro famigliari in tutta la Toscana.

L’organizzazione nasce nel 1997 da un gruppo di famiglie, guidate da un medico di riferimento, con lo scopo di aiutare le persone che si trovano ad affrontare una cerebrolesione acquisita. L’associazione cominciò con una ricerca su quelle che erano le problematiche di allora e individuò la principale causa di morte per trauma cranico negli incidenti stradali, dove spesso le vittime risultavano essere giovani. “Non avevano il casco, non c’era il patentino – ci spiega Ivana Cannoni, presidente di A.Tra.C.To, – era una situazione diversa da ora.”

I volontari scoprirono che molte delle vittime di trauma cranico non avevano dove andare e fecero inserire nel piano sanitario posti letto nelle cliniche di riabilitazione di Valdarno, Versilia e Volterra. Qualche anno dopo si sarebbe aggiunto anche il Don Gnocchi di Firenze, che avviò una ricerca speciale sulle gravi cerebrolesioni.

L’associazione non si preoccupò di aiutare soltanto le vittime, ma anche di prevenire ulteriori incidenti attraverso l’informazione, lavorando a stretto contatto con polizia, scuole e autoscuole di tutta la Toscana e collaborando nella realizzazione del patentino. Tuttora, A.Tra.C.To. continua il lavoro nelle scuole e organizza molti laboratori per ragazzi, dove vengono preparate anche rappresentazioni teatrali per sensibilizzare le persone non solo sul tema dei traumi cranici, ma anche per esempio su quelli della diversità e dell’integrazione.

Dal 2017 l’organizzazione  entra a far parte del consiglio regionale grazie ad una delibera della regione Toscana, diventando ufficialmente un’organizzazione con competenza regionale: l’associazione ha potuto creare infopoints per aiutare le vittime di cerebrolesioni nei processi amministrativi e burocratici attraverso i quali si deve passare per ottenere risarcimenti e sostegni, aiutandole anche finanziariamente se necessario, è entrata nel comitato responsabile di portare all’attenzione dell’USL le problematiche dei cittadini e si è associata alla Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico.

Durante la nostra visita alla sede operativa dell’A.Tra.C.To all’ospedale La Gruccia di Montevarchi abbiamo avuto la possibilità di intervistare il presidente della Federazione, Paolo Fogar, riguardo alle loro più recenti attività:

“Sono tornato proprio da ieri dal G7 dove c’era la ministra Locatelli che, ad Assisi, ci ha permesso di mettere uno stand e ci ha invitato ad un incontro con i ministri della disabilità nei sette paesi del G7. Siamo dentro a un giro virtuoso che ci potrà dare certamente dei frutti conseguentemente all’operato della ministra. Abbiamo intrapreso l’avventura di un tavolo ministeriale, la chiamo così perché, oltre a noi familiari, raccogliamo venti diverse associazioni da sedici province e siamo assieme a tutte le società scientifiche italiane. Sotto un certo aspetto, siamo i veri portatori d’interesse delle persone con danni cerebrali acquisiti: col medico si ha un confronto, ma la vera esperienza è la nostra. Lo ripetiamo perché il trauma cranico è qualcosa che colpisce e per tutta la vita ti accompagna.”

“Quello che è importante per noi – continua sempre Fogar – è colmare quegli spazi vuoti che ci sono ancora sul percorso per le persone con grave cerebrolesioni acquisite. Ci sono ancora tanti spazi, tante cose che non vengono fatte; le regioni lavorano molto in autonomia, c’è chi lavora di più, chi di meno e sullo stesso problema di un paziente i comportamenti sono anche diversi. Questo non va bene, ci vuole uniformità anche a livello nazionale. Non è possibile che dalla Sicilia la gente debba fare i viaggi della speranza verso nord o all’estero.”

A.Tra.C.To. e tutto il resto della Federazione credono fermamente nella ricerca scientifica. Grazie ai contatti con l’istituto farmacologico Mario Negri di Milano, le associazioni si sono impegnate a raccogliere un fondo per finanziare un laboratorio di ricerche specifico per la ricerca sui traumi cranici da incidenti stradali. Il prossimo anno verrà pubblicizzato il tutto in un incontro all’istituto Mario Negri con tutti i donatori. “Noi non molliamo – conclude Fogar. – Siamo duri, cocciuti perché le nostre famiglie ci chiedono di andare avanti.”

Per saperne di più riguardo ad A.Tra.C.To e alla Federazione potete visitare i siti https://www.atracto.it/ e https://www.associazionitraumi.it/

Articoli correlati