A San Giovanni Valdarno presso la Casa della Cultura di Palomar, è stata inaugurata la mostra “Dalle matite”, un’occasione per immergersi nell’universo artistico di Antonio Berardinelli. Promossa dall’associazione Aldebaran in stretta collaborazione con la Cooperativa Koinè, l’esposizione è parte integrante della rassegna culturale Le piazze del sapere.
L’apertura ufficiale, avvenuta mercoledì 27 marzo, ha visto la partecipazione dell’assessore alla cultura Fabio Franchi, insieme all’artista stesso, Elisabetta Truglia della salute mentale adulti del Valdarno ed Elena Gatteschi, presidente della cooperativa Koinè. La mostra rimarrà accessibile al pubblico fino a sabato 13 aprile, offrendo un’opportunità imperdibile per immergersi nell’universo creativo di Berardinelli.
Antonio Berardinelli, nato a Montevarchi e residente nella stessa città, ha sempre coltivato una profonda passione per l’arte. Fin dal 2004 frequenta assiduamente “Il piccolo atelier di pittura”, un luogo di espressione artistica all’interno del servizio di socio riabilitazione psichiatrica. Qui, Berardinelli ha trovato non solo un modo per esprimere la sua creatività, ma anche un’opportunità per contribuire alla comunità come aiuto formatore. Berardinelli trae ispirazione da diverse fonti: dalle opere dei maestri rinascimentali alle suggestioni della natura. Il suo stile variegato spazia dal realismo dei ritratti e delle nature morte, alla libertà espressiva delle farfalle e dei fiori.
“Il piccolo atelier di pittura” infatti un progetto che mira a promuovere il benessere e l’integrazione di persone con disagi psichici attraverso l’arte e la creatività. In occasione della chiusura della mostra, sabato 13 aprile, è prevista un’ulteriore iniziativa dal titolo “Rimbombi”, una mostra e raccolta fondi che metterà in mostra i quadri dipinti all’interno del Piccolo atelier di pittura. Un’opportunità per continuare a sostenere e valorizzare il talento e la creatività di chi, come Antonio Berardinelli, trova nell’arte un mezzo di espressione e di crescita personale.
Fabio Franchi, assessore alla cultura:“Siam davvero felici di dare spazio all’artista Antonio Berardinelli, che fa parte del Piccolo atelier di pittura dell’associazione Aldebaran, in un luogo aperto alle attività creative e culturali quale si configura Palomar- Casa della cultura. Antonio è un giovane talentuoso, competente e appassionato di arte, e che con le matite, come dice il titolo della mostra, sbizzarrisce la sua vena artistica e il suo estro. L’esposizione, visitabile fino a sabato 13 aprile, ci mostra come la creatività possa essere liberatoria per chi la esprime e per chi la fruisce”.
Elisabetta Truglia, responsabile unità funzionale salute mentale adulti Valdarno:“Il Piccolo Atelier di pittura, di cui oggi sono esposte le opere di uno dei frequentatori è, in realtà, una vera attività riabilitativa di tipo espressivo, realizzata dagli utenti dell’unità funzionale salute mentale adulti, in collaborazione con la cooperativa sociale Koinè, che da anni ha in gestione i servizi di socio riabilitazione della nostra zona e con l’associazione Aldebaran. L’atelier si configura quindi come espressione di una sinergia fra servizio pubblico, servizio privato e l’associazionismo, aspetto molto importante che permette la realizzazione dei progetti di cura efficaci per persone che hanno un disagio di tipo mentale”.
L’artista Antonio Berardinelli:“Quando dipingo mi ispiro al passato, a quadri del Seicento e del Cinquecento a volte lascio che sia la fantasia a trasportarmi, soprattutto con le farfalle e fiori, ma faccio anche disegno dal vero con ritratti e nature morte. Partendo ‘dalle matite’ si può arrivare oltre… nella tecnica e nella scoperta delle emozioni”.
Elena Gatteschi, presidente della Cooperativa Koinè:“Sono molto orgogliosa di questa mostra di Antonio perché mette in luce la metodologia di lavoro del gruppo degli educatori professionali che operano in questo ambito. L’approccio della cooperativa Koinè nella gestione di questi servizi è proprio quello della personalizzazione, ossia orientarsi verso le parti più forti delle persone cercando di contenere le parti più fragili. Questa mostra è espressione del processo evolutivo di Antonio, che ha iniziato a frequentare anni fa l’Atelier e oggi è aiuto formatore.”