27, Novembre, 2024

Pendolari, la preoccupazione di Maurizio Da Re: “Dopo un’estate da incubo, un autunno caldo attende i valdarnesi”

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Dopo un’estate rovente con treni senza aria condizionata, incendi, guasti e ritardi, il portavoce Maurizio Da Re fa il punto della situazione sui disservizi, la Direttissima e il nuovo contratto di servizio. E teme che la situazione possa addirittura peggiorare: “Non è difficile prevedere un autunno caldo per i pendolari valdarnesi”.

Dopo un'estate da incubo per i pendolari, con treni senza aria condizionata, incendi, guasti e ritardi, il portavoce del comitato valdarnese Maurizio Da Re fa il punto della situazione sui disservizi, la Direttissima e il nuovo contratto di servizio. E non nasconde le proprie preoccupazioni: "Un autunno caldo attende i pendolari del Valdarno". Da Re teme seriamente altri disservizi, rischi per la linea Direttissima e sottolinea le contraddizioni del nuovo contratto di servizio, che la Regione sta per firmare con Trenitalia e che deciderà il futuro dei prossimi cinque anni del servizio ferroviario. 

Da Re, a conclusione dell'estate 'bollente', un bilancio di questi ultimi mesi?
"E' stata un'estate bollente e disastrosa per i pendolari del Valdarno.Oltre un centinaio di treni in tilt, a causa dei due incendi a Compiobbi e a Campo di Marte, il 14 e 16 luglio. La porta del Jazz volata via in galleria S.Donato. La mancanza dell'aria condizionata che nel Valdarno ha assunto dimensioni inaccettabili, sia per la scarsa manutenzione dei climatizzatori e soprattutto per la vetustà dei treni diretti interregionali (i Roma e i Foligno). L'azienda, che si occupa della manutenzione dei climatizzatori, ha rivelato al giornale Repubblica che solo sui treni nuovi ci sono condizionatori tarati per resistere fino a 40 gradi esterni e che su tutti gli altri si bloccano a 36 gradi. Quindi se nuovi treni non arrivano per la Direttissima e i Vivalto sono vietati, almeno finchè non gli cambieranno le porte fra 1 o 2 anni, siamo condannati alla sauna ogni volta che c'è una ondata di calore".

Perchè il bonus straordinario della Regione non vi è piaciuto?
"Il bonus straordinario vale 'doppio', perché riguarda i disagi sia per l'aria condizionata che per i ritardi, e quindi doveva essere proporzionato, doppio per l'importo, almeno il 40% o il 50% del valore degli abbonamenti. Ma la Regione ha preferito fare uno sconto a Trenitalia e dare un contentino ai pendolari".

La Regione sta per siglare il nuovo contratto di servizio con Trenitalia e ha già annunciato tra l'altro treni nuovi, sanzioni più pesanti,ispettori più numerosi, il monitoraggio dei treni ad Arezzo: siete soddisfatti?
"Gli annunci della Regione sulle novità, fatti fino a maggio, sapevano di propaganda elettorale. E non siamo soddisfatti. Treni nuovi sulla Direttissima per il Valdarno non sono previsti, tanto meno nuovi Vivalto. Le sanzioni più pesanti e ispettori più numerosi hanno senso, se si fanno controlli efficaci sui treni, ma, per esempio, non sappiamo neppure se a luglio siano state compiute e con quale esito ispezioni puntuali sui treni "bollenti"  e quali siano le conseguenti sanzioni. E dei controlli sui treni Foligno, annunciati da mesi, non è dato sapere se e quanti vengono realizzati e quando va a regime l'accordo con la Regione Umbria. Sul monitoraggio dei treni alla stazione di Arezzo si è già visto che i ritardi nel Valdarno vengono parzialmente recuperati all'arrivo ad Arezzo e, se il nuovo contratto confermasse la sanzione per i ritardi oltre i 15 minuti e solo negli orari di punta (nel vecchio contratto la multa prevista era ridicola, 80 euro a treno), avremmo poche novità. E infine c'è la Direttissima…"

Vi aspettate novità anche dal nuovo contratto ponte con Trenitalia?
"Finora la Regione ha dato solo delle brevi anticipazioni sul futuro contratto e sulle relative intese con Trenitalia e Rfi. Fra le righe si vedono novità contraddittorie sulla Direttissima. Da un lato si ribadisce la priorità dei treni regionali nell'accesso a Firenze rispetto ai treni Alta Velocità, ma solo negli orari di punta, e non è chiaro se si intende solo di mattina o anche in uscita da Firenze nel pomeriggio. E la puntualità dei treni nel Valdarno viene prevista  negli anni in lieve miglioramento, ma molto di più in caso di separazione dei flussi ferroviari, fra linea Lenta e Direttissima: sembra che la Regione si sia fatta convincere da Trenitalia che i treni dei pendolari sulla Lenta possano essere più puntuali nel Valdarno, solo se le interferenze e gli "inchini" fossero eliminati alla radice, con lo sfratto dalla Direttissima".

Cosa si attende nei prossimi mesi?
"Innanzitutto aspettiamo da giugno delle risposte alle nostre proposte di variazioni e correzioni di orari, per eliminare disservizi della primissima mattina e mancate coincidenze del pomeriggio, e non è certo un bel segnale se la Regione tarda così tanto a rispondere ai pendolari. Se poi si pensa ad altri disservizi, ritardi e rischi per la Direttissima, nuovo contratto insufficiente e nessun nuovo treno, i pendolari del Valdarno saranno di nuovo portati all'esasperazione. L'assessore Ceccarelli mi ha anche accusato di fare allarmismo, ma non è difficile prevedere un autunno caldo per i pendolari del Valdarno". 

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