Sono quasi 5mila in tutta la Toscana i precari del mondo della sanità, infermieri, tecnici di laboratorio, medici e così via, che aspettavano il posto per cui erano in graduatoria. Tutto cancellato da una delibera di Estar che ha già suscitato un vespaio di polemiche. Ecco la storia di Federica, precaria che lavora a Figline
"Mi chiamo Federica e sono uno dei tanti tecnici di laboratorio precari, laureata da 8 anni, che in questi giorni hanno visto crollare il loro sogno di una stabilità lavorativa e di una serenità familiare". Si apre così la lettera inviata alla redazione di Valdarnopost da questa giovane aretina, che oggi lavora a Figline.
Insieme a centinaia di colleghi è finita in mezzo al caos della cancellazione delle graduatorie da parte di Estar. La questione è piuttosto complicata, ma si riassume in pochi passaggi: per assumere personale, le Aziende sanitarie si rifanno a graduatorie di ambito compilate con gli appositi concorsi. A giugno scorso, però, dopo il suo insediamento il nuovo Ente regionale (Estar appunto) ha cancellato tutte le graduatorie esistenti e già prorogate in vigore. Sono circa 160 graduatorie, per personale sanitario, addetti amministrativi, dirigenti medici, addetti di comparto e così via.
Un colpo di spugna che ha lasciato l'amaro in bocca a chi aspettava la chiamata, come Federica appunto. "Dopo tanti sacrifici, mesi di disoccupazione, sembrava essere giunto anche il mio momento, toccava a me! A marzo ho rifiutato una chiamata a Massa Carrara per non perdere il posto nella mia graduatoria, non ci ho dormito per notti, alla fine decido di rifiutare pensando che la mia bimba, appena 14mesi, è troppo piccola per vedere part time la sua mamma. Avevo comunque una certezza: ero 20esima in graduatoria, e 19 nomi erano già stati scorsi. La prossima chiamata toccava a me, e ancora la graduatoria era valida per più di un anno".
Invece la delibera di Estar Toscana cancella le speranze di Federica e di circa 5mila precari della sanità come lei: infermieri, medici, tencici di laboratorio inseriti in graduatorie che ora non hanno più alcun valore. "Non contava più il decreto milleproroghe che le rendeva valide fino a dicembre 2016, non conta più il job act, non è nemmeno rilevante se dal 2010 c'è stato un blocco delle assunzioni e dei concorsi fino a poco tempo fa, non importa se molte di queste graduatorie sono state a malapena iniziate, non importa se il servizio sanitario regionale sarà impossibilitato ad assumere medici, tecnici ed altro perché non ha più graduatorie valide".
"Quello che conta – commenta – è fare dei nuovi concorsi distruggere il sogno di circa 5000 precari facenti parte di 168 graduatorie. Nessuno di noi sapeva niente e' stato tutto improvviso, ancora non ci credo, mi sembra un incubo. Io dopo anni di lavoro alternati a mesi di disoccupazione ho trovato un posto a termine tramite interinale, ma essendo neo mamma per avere quel posto ho dovuto rinunciare al diritto della riduzione orario per allattamento. Questa è l'Italia che vogliamo? Tutti devono sapere che invece di investire in assunzioni di personale sanitario carente, con persone formate, preparate e che hanno già fatto tanti anni di gavetta, si preferisce rifare tantissimi nuovi concorsi con i soldi dei cittadini contribuenti".
La questione ha già suscitato un vespaio di polemiche. A inizio luglio, il capogruppo in Regione di FI Stefano Mugnai, anche vicepresidente della Commissione regionale sanità, aveva presentato un'interrogazione all'assessore Saccardi: "Quanto accaduto merita come minimo spiegazione, anche perché pare in conflitto con le prescrizioni del Job Act e con l’intenzione che in esso si prefigge il legislatore, ovvero la stabilizzazione da perseguire con lo svuotamento delle graduatorie e poi, ma solo dopo, il ricorso a nuove procedure selettive. Invece Estar che fa? Dichiara decadute le graduatorie esistenti con la delibera 237, e due giorni prima, il 23 giugno, con un’altra delibera stabilisce il regolamento per nuove procedure di reclutamento personale. Non quadra".
"Non c'è stato da parte di Estar nessun annullamento unilaterale di graduatorie esistenti – aveva replicato l'assessore regionale alla sanità – ma è stata applicata la normativa vigente, che sancisce come le graduatorie dei concorsi per il reclutamento del personale nelle amministrazioni pubbliche hanno validità per tre anni dalla data di pubblicazione.Eventuali proroghe valgono solo per le amministrazioni pubbliche che sono soggette al blocco delle assunzioni. E questo non è il caso delle aziende o degli enti del Servizio sanitario nazionale. Pertanto Estar ha preso atto della decadenza delle graduatorie che superavano il termine dei tre anni dalla pubblicazione, non potendole utilizzare per motivi giuridici".
Una risposta che non aveva convinto Mugnai: "Da anni – ha ricordato il capogruppo azzurro – stiamo assistendo per quanto riguarda le Asl toscane al blocco quasi serrato del turn over. Inoltre, siamo in mezzo al guado di una riforma che va nella direzione di presentare entro settembre una proposta di legge per reperire i risparmi attraverso qualche migliaio di esuberi, così definiti proprio dalla giunta. Appare chiaro che la voglia di far scorrere le graduatorie manca. Il problema è che alla fine di questo percorso ci sono dei cittadini con le loro vite, ma non solo, perché al di là di questo ci ritroveremo in una situazione di carenza quanti-qualitativa di professionalità sanitarie con svilimento di tutto il sistema".
I precari rimasti a bocca asciutta da questa cancellazione in blocco si stanno organizzando per presentare ricorso al Tar. Intanto, il 6 agosto, una delegazione sarà ricevuta in Regione dall'assessore alla sanità Stefania Saccardi.