Un paese intero coinvolto, un piccolo borgo, ricreato nella corte della Pieve, che ritorna indietro nel tempo, si anima con gli antichi mestieri, l’osteria, i suoi e i colori tipici dei presepi della tradizione napoletana. Così Pian di Scò ha vissuto il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano: con il Presepe vivente che, dopo tre anni di sospensione, è ripartito grazie all’organizzazione della Pro Loco e al coinvolgimento dei volontari del Gruppo del Presepe Vivente.
Protagonista è stato proprio il villaggio, con l’osteria, il cibo tradizionale e gli artigiani all’opera; per tutto il pomeriggio nella corte è risuonata la musica, e non sono mancati i balli. Poi, è stata la volta del corteo, culminato con la rievocazione della nascita di Gesù, bebè piandiscoese con la sua mamma e il suo babbo a interpretare la Sacra Famiglia e, infine, l’adorazione all’interno della Pieve.
“Siamo ripartiti con questo bel percorso, celebriamo così la sedicesima edizione del Presepe vivente – ha spiegato Simone Mugnai, che con Valentina Mugnaini guida il gruppo – siamo ripartiti soprattutto grazie alla Pro Loco che ci ha dato il supporto necessario. Una bella manifestazione, che ci dà gioia e felicità, coinvolge tante persone ed è bello lavorare insieme alla preparazione di tutto questo”. Ilaria Bruschetini, presidente della Pro Loco, aggiunge: “Un ringraziamento speciale va a Don Romain, che è arrivato da poco nella nostra comunità ma ci ha dato subito un grande aiuto; e poi a tutti i volontari che hanno lavorato alla ricostruzione del villaggio, le persone che hanno la disponibilità a vestirsi, i ragazzi più giovani che si sono esibiti nel ballo, insomma a tutta la comunità”.
Di fronte alla Pieve, sempre nella giornata del 26 dicembre, è stato allestito anche un villaggio natalizio tutto realizzato con i mattoncini Lego: la suggestiva opera di Matteo Loia, che ha attirato l’attenzione di bambini e grandi, sarà visibile fino all’8 gennaio ogni fine settimana e servirà a raccogliere fondi in favore della scuola materna Nostra Signora di Lourdes.