Dieci pagine del mensile sono dedicate alle Balze e alle bellezze del territorio nel comune di Terranuova e del Valdarno. Il sindaco Chienni: “L’attenzione che una rivista come Bell’Italia ha dedicato al nostro territorio è un segnale delle potenzialità turistiche del Valdarno”
Le Balze e le bellezze del comune di Terranuova e del Valdarno sono nel numero di giugno di Bell'Italia. Il mensile, infatti, dedica dieci pagine in apertura della rivista con richiamo anche nell'indice di copertina.
“Siamo molto contenti – ha commentato il Sindaco di Terranuova Bracciolini – come credo lo siano tutti i cittadini di Terranuova. L’attenzione che una rivista come Bell’Italia ha dedicato al nostro territorio è un segnale delle potenzialità turistiche del Valdarno e in particolare dell’area circorstante le Balze, nella quale operano anche tante eccellenze dell’enogastronomia locale, eccellenze che hanno ricevuto di recente importanti attestati nazionali. Da parte nostra – ha commentato il sindaco di Terranuova – continueremo a fare in modo che l’azione degli operatori turistici possa trovare sempre nell’amministrazione un supporto: vogliamo contribuire ad attrarre l’attenzione dei media verso il nostro territorio, perché siamo certi che le sue potenzialità abbiano un notevole appeal per il grande pubblico”.
Lo speciale dedicato al Valdarno pone l’accento sul paesaggio e sulla bellezza e il fascino di alcuni luoghi: le Balze, in prossimità di Piantravigne o nella campagne verso Loro Ciuffenna. Oltre agli aspetti paesaggistici Bell’Italia ricorda come il territorio del comune di Terranuova presenti “piccoli borghi della zona, tappe meno note forse, ma non meno storiche: Persignano, Montemarciano, Poggitazzi, Penna e Piantravigne, in posizione straordinaria sulle Balze, col castello della famiglia dei Pazzi, ghibellini, citati nell’Inferno da Dante”.
Uno speciale è dedicato anche agli eventi e ai prodotti locali, in particolare alla manifestazione Terra ospitale, ospitata da Piantravigne, e a Calici di Stelle, organizzata ogni anno nel borgo di Campogialli. Non poteva mancare un riferimento al fagiolo zolfino, un vero e proprio patrimonio che Bell’Italia descrive come “un fagiolo nano dalla buccia sottilissima strettamente legato a questo territorio”.
