23, Novembre, 2024

Unione dei Tre Colli, il Presidente Simona Neri: “In discussione le prospettive future”

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Gestione funzioni fondamentali da associare, rappresentatività all’interno del Consiglio dell’Unione, costi fissi e disposizioni da ente istituzionale: queste le considerazioni lette nell’ultima seduta Dei Tre Colli dal Presidente Neri che mettono in discussione l’istituzione costituita nel 2012 da Bucine, Laterina e Pergine

Durante l'ultima seduta di consiglio dell'Unione dei comuni Dei Tre Colli "si è contestualmente aperta una fase di delicata riflessione che porterà alla possibilità di ritirare alcune delle funzioni conferite precedentemente all’Unione e alla discussione sia sulle prospettive future, sia sulle forme di gestione associata più consone a rendere servizi efficienti e convenienti per i cittadini".

Questo il commento di Simona Neri, sindaco di Pergine e Presidente dell'Unione che racchiude i comuni di Bucine, Laterina e Pergine, dopo la seduta della scorsa settimana. Neri ha riportato in un documento alcune considerazioni, comunicate e discusse poi anche nel consiglio, che mettono in discussione l'istituzione che si è costituita tra agosto e ottobre 2012.

Prima di tutto, le varie modifiche continue alle normative statali e regionali che regolano la gestione e associazione di funzioni fondamentali: "È evidente che comportino difficoltà a gestire la programmazione e le modalità del percorso associativo delle funzioni, perché, cambiando il quadro normativo di riferimento, e la tempistica di attuazione, scelte che in un primo momento avevano un certo tipo di base tecnico-giuridica possono ritrovarsi, successivamente, a dover essere riconsiderate alla luce del mutato contesto normativo".

Sotto analisi anche la costituzione dello stesso Consiglio dell'Unione dove si crea una situazione nella quale i comuni che conferiscono tutte le funzioni fondamentali obbligatoriamente (Pergine e Laterina) hanno minor potere decisionale rispetto ad altri comuni (in questo caso Bucine) che, non avendo obbligo di gestione associata, conferiscono all’Unione un minor numero di funzioni. Ma, dato che registrano popolazione superiore ai diecimila abitanti, hanno un numero maggiore di consiglieri in rappresentanza. Quindi Bucine conta quattro consiglieri, mentre Pergine e Laterina due ciascuno, esclusi i rispettivi primi cittadini.

Ultime due considerazioni interessano i costi fissi di funzionamento, da sostenere a prescindere dal numero di funzioni che svolge per conto dei comuni, e le disposizioni a cui deve far riferimento l'Unione in quanto ente istituzionale: "Lo statuto dell'Unione stabilisce le modalità di funzionamento degli organi e ne disciplina i rapporti. In fase di prima istituzione, lo statuto dell'Unione è approvato dai Consigli dei Comuni partecipanti e le successive modifiche sono approvate dal Consiglio dell'Unione" – prosegue il Presidente Neri – "Questo comporta, soprattutto in un quadro in cui alcune funzioni sono svolte dall’Unione, ed altre dai Comuni che ne fanno parte, magari in convenzione tra di loro, un esorbitante moltiplicarsi di adempimenti, in quanto vanno svolti, sostanzialmente con lo stesso personale, sia quelli gravanti sui comuni, sia quelli gravanti sull'Unione".

"Lo svolgimento delle funzioni tramite “convenzione” invece si presenterebbe caratterizzata da una maggiore snellezza" – conclude Neri – "In quanto non comporterebbe la creazione di un nuovo ente, con tutto ciò che ne consegue in termini di adempimenti burocratici, e non comporterebbe spostamento di competenze deliberative, che rimarrebbero in capo agli enti facenti parte della convenzione (ovvero Giunte Municipali e Consigli Comunali)".

Una discussione ancora aperta, quindi, che si collega anche alla mozione presentata dalla maggioranza in consiglio comunale a Pergine un paio di settimane fa, la quale apre a una riflessione con i cittadini sulla possibilità di “fusione” con enti limitrofi.
 

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