Il viaggio come metafora della vita, come capacità di rialzarsi dalle difficoltà e ripartire, come occasione di conoscenza e incontro dell’altro. Folco Terzani e Deon Luigi Verdi, intervistati da Massimo Orlandi, riempiono l’auditorium
"La vera forza dell'uomo non sta nel cadere, ma nel rialzarsi e riprendere il cammino". Così Don Luigi Verdi parla ai giovani di Montevarchi, nell'incontro organizzato con gli studenti del liceo Varchi. Al suo fianco c'è Folco Terzani, scrittore e regista, figlio di Tiziano; e Massimo Orlandi, giornalista, a cui spetta il compito di intervistarli.
Don Luigi, Gigi come lo chiamano tutti, è sangiovannese. In Casentino, nella Pieve di Romena, ha fondato un'esperienza di fraternità unica nel suo genere. Non è un prete 'tipico': parla ai giovani come se fosse uno di loro, cerca di capirne le difficoltà, di coglierne le potenzialità più profonde. Non ha risposte semplici: "Non mi piace il catechismo per cui ad ogni domanda c'è una risposta. Mi piace vivere le domande degli altri, capirle, condividerle".
"Vi hanno messo in un mondo in cui sogni e bisogni sono un continuo rincorrersi, mai soddisfatti, mai reali. Ritmi impossibili, mancanza di responsabilità e consapevolezza segnano questi tempi. E la vostra paura è sempre più spesso la solitudine", dice ai ragazzi seduti all'Auditorium di Montevarchi.
La lotta all'egoismo e al senso di solitudine passa per il viaggio: perché sentirsi a casa non vuol dire avere quattro mura dove tornare la sera. Lo sa bene Folco Terzani, viaggiatore per nascita e non per scelta: "Ci sono nato dentro, come Obelix è caduto nel pentolone della pozione magica. Di viaggi è fatta la mia vita", racconta. Il padre Tiziano era giornalista, corrispondente dall'estero, ha viaggiato il mondo per intervistare i potenti della Terra, raccontare i confilitti, preparare cronache di eventi naturali. E ha sempre portato con sé la sua famiglia.
"Non cè un posto che possa definire casa, se non il Mondo nella sua totalità – racconta ai ragazzi Folco Terzani – alla vostra età avevo già vissuto in una decina di Paesi diversi, imparato lingue, conosciuto società diverse. E imparato a capire come l'altro, il diverso, non sia un concetto assoluto: tutto è relativo, tutto dipende dal punto di vista. E conoscere il punto di vista dell'altro spesso aiuta a capire molte cose".