28, Novembre, 2024

Emergenza Covid-19: stop all’entrata di visitatori e parenti in ospedali e strutture sanitarie, tranne particolari fragilità

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Cambiano in tutta la Toscana le regole per l’accesso negli ospedali, con lo stop a parenti e visitatori: le nuove misure, che entrano subito in vigore, sono state prese a tutela della la salute di ospiti e personale dei presidi ospedalieri e territoriali. In base alla circolare inviata alle aziende sanitarie dalla direzione sanità, welfare e coesione sociale, i presidi ospedalieri e territoriali devono vietare l’accesso a visitatori e parenti salvo situazioni di particolare fragilità, debitamente vagliate e autorizzate.

L’accesso, qualora autorizzato, potrà essere concesso solo chi è in possesso del “green pass rafforzato” oppure “green pass base” più una certificazione che attesti l’esito negativo di un tampone antigenico rapido o molecolare, eseguito nelle 48 ore precedenti. Le stesse strutture dovranno attivarsi per garantire una comunicazione efficace e tempestiva a familiari e care giver indicati dal paziente.

La circolare della direzione sanità conferma il divieto per gli accompagnatori dei pazienti di rimanere nelle sale di attesa dei dipartimenti di emergenza e di accettazione e dei Pronto soccorso, salvo specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto. E si conferma anche l’obbligo di sottoporre i degenti a test molecolare per SARS-CoV-2 al momento dell’accesso alle strutture e ogni 7 giorni, indipendentemente dallo stato di vaccinazione.

Sono previste misure per assicurare un adeguato monitoraggio, screening e per ridurre il periodo di sospensione lavorativa degli operatori sanitari. Tutti gli esercenti le professioni sanitarie, di interesse sanitario e gli studenti tirocinanti in servizio nei setting ad alto rischio, saranno sottoposti a test antigenico rapido ogni 7 giorni, indipendentemente dallo stato di vaccinazione (la frequenza è ampliata a 14 giorni per coloro che lavorano presso i setting ospedalieri a minor rischio, identificati dalla direzione sanitaria). Saranno tracciati, attraverso la direzione sanitaria della struttura, i contatti stretti in ambito lavorativo degli operatori che risultino positivi allo screening e sarà definito un percorso dedicato per l’esecuzione del tampone e finalizzato al rientro lavorativo.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati