26, Novembre, 2024

Armando, Foffa, Leopoldo: l’omaggio a tre “giganti” sulla facciata del Teatro Excelsior

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Sono tre ‘giganti’, tre grandi personaggi che hanno segnato in maniera indelebile la comunità reggellese. Non a caso sono stati scelti proprio loro, per questo particolare progetto di street art, un ‘fotomurale’ ideato nell’ambito delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, “L’inferno di Dante, anche”, che un mese fa ha visto workshop, incontri con esperti, letture, sezioni di creazione, il tutto sotto la guida del regista e attore catalano Arnau Marin Diaz, amico di lunga data della Compagnia dell’Orsa, la Compagnia stabile del Teatro Excelsior.

“In quell’occasione – racconta Simona Gonnelli, direttore artistico del Teatro – è nata l’idea di omaggiare tre ‘giganti’, prendendo spunto dal trentunesimo canto dell’Inferno, in cui Dante posiziona i Giganti che guardano il pozzo dell’Inferno. Uno spunto che ci ha spinto, insieme al registra Arnau Marin Diaz, a pensare a tre figure che hanno lasciato il segno, tre belle persone che ci hanno lasciato ma sono ancora presenti nel cuore di tutto il paese”.

“Tra i tanti che avremmo voluto omaggiare abbiamo scelto loro, due che non abbiamo potuto salutare come avremmo voluto (sono venuti a mancare durante la pandemia, ndr), e uno… Dante stesso lo ha scelto insieme a noi. Ed è quell’uomo che legge tranquillamente il giornale, Armando Cellai, un capomastro muratore, un contadino, semplice e poco istruito diceva lui, che mentre lavorava il suo campo recitava a memoria ad alta voce i versi del sommo poeta, levandosi alto fuori da ‘la volgare schiera’. In mezzo, con la tazzina in mano, Rodolfa Bettini in arte Foffa, a mezzo busto come nel ricordo, pronta dietro il bancone del suo bar a servirci il caffè con il suo stile gentile, indimenticabile, dedita irriducibilmente e amorevolmente al suo lavoro e ai suoi clienti. A figura intera Leopoldo Morandi, per tutti Leo, con al collo la macchina fotografica, sua inseparabile compagna. Nei suoi infiniti sensibili scatti l’amore e l’attenzione ricambiati per il suo paese e i suoi compaesani in una relazione di amicizia profonda che supera il tempo. Ci è piaciuto salutarli così, con tanto affetto e con il desiderio sincero di vederli un po’ ancora tra noi”.

 

Le loro foto, trasformate in fotomurali giganteschi, sono state attaccate a fine settembre sulla facciata del Teatro e dei due palazzi vicini: rimarranno lì, a salutare i reggellesi e non solo, finché non saranno consumati dal tempo e dalle intemperie. Un progetto che dunque ha chiuso simbolicamente il programma delle celebrazioni dedicate a Dante, “DanTex scintille nella Selva Oscura” realizzato dalla Compagnia dell’Orsa – Teatro Exclesior con il patrocinio di Comune di Reggello, il sostegno di Fondazione Toscana Spettacolo Onlus, BCC del Valdarno Fiorentino e PQE group, avvalendosi anche di preziose collaborazioni con realtà locali e con professionisti, e che è stato il frutto di un percorso portato avanti la scorsa estate da un numeroso gruppo di persone insieme al regista Arnau Marin Diaz per studiare, discutere, creare, indagare sulle pagine dell’Inferno di Dante: una forma diversa, non scolastica, di avvicinarsi a questo capolavoro, così da farlo percepire materia di oggi, viva e attuale.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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