26, Novembre, 2024

Uno spaccato di Montevarchi negli anni del secondo conflitto mondiale: il libro di Piero Fabbrini, “Un’altra gioventù”

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Nel settembre 2020 è uscito “Un’altra gioventù” il primo libro di Piero Fabbrini, senese classe 88 con radici montevarchine da parte paterna. L’autore, insegnante di materie letterarie alle scuole superiori, è legato a Montevarchi in maniera particolare e nel libro, presentato in occasione della Festa del Perdono, questo legame si spiega attraverso il racconto della cittadina durante il periodo della seconda guerra mondiale e di come gli eventi storici siano stati vissuti dalla gente comune.

Un’altra gioventù è un romanzo storico che racconta la storia di una famiglia di Montevarchi e le vicende che sconvolsero l’Italia e il mondo intero durante i primi 50 anni del Novecento – e lo fa attraverso i racconti, le storie, e il tento materiale scritto e fotografico trasmesso all’autore da aprte dei propri familiari, dalla parte montevarchina della sua famiglia, quella paterna. L’autore: “Il romanzo nasce dalla convergenza di più elementi: il primo innanzitutto è l’esssere entrato in contatto, di aver ritrovato in ambito familiare, una fitta rete di lettere epistolari, molte lettere dal fronte, album fotografici, cartoline, ritagli di giornale, e l’aver ricevuto tante fonti orali da mia nonna e poi da mio padre. Inoltre durante i miei studi univeristari mi ero occuputa e specializzato proprio in quel periodo storico di cui le vecende che mi venivano raccontate trattavano.”

Piero Fabbrini – nipote e nonno

Il romanzo usa un linguaggio semplice e scorrevole con anche l’ausilio del gergo montevarchino, del dialetto toscano. Per quanto riguarda la fuibilità del libro e la sua divulgazione che tipo di riscontro sta avendo? Risponde l’autore: “Il mio obiettivo era sia quello di non mandare perdute tutte queste storie vissute, queste esistenze raccontate, quindi mantenere la memoria di qualcosa che mi era stato trasmesso; ma anche quello di far conoscere ai ragazzi di scuola, ai giovani d’oggi la storia vista con gli occhi della gente comune come sono i protagonisti del romanzo. Far capire le ripercussioni dei grandi avvenimenti storici sulle persone comuni. Ma il libro si rivolge anche a una generazione più adulta: soprattutto per chi fa parte della comunità di Montevarchi e ritrova nei protagonisti dei romanzo storie già sentite o luoghi già frequesntati, questa lettura sicuramente prende una valenza emotiva diversa.”

Continua: “Per quanto riguarda il gergo, mi è sembrato giusto l’utilizzo, per mantenere l’impressione di un’oralità viva e avvalorare l’autenticità dei personaggi legati legati al loro contesto culturale, quindi restituendo loro un linguaggio più vicino possibile a quello effettivamente usato. Inoltre per radicare bene il romanzo nel suo contesto storico e topografico mi sembrava giusto mettere alcuni immagini, che ho rtrovato negli album fotografici, di Montevarchi per come era.”

Ci sono altri progetti in cantiere? “Si, il libro sta avendo un buon riscontro ed è andato in ristampa; intanto ne ho scritto un altro e dovrebbe uscire entro marzo o aprile 2022, sicuramente prima della fine della scuola. Si intitola “Un altro Paradiso” e in questo momento è in mano al grafico che sta lavorando sulle illustrazioni che seguiranno ogni capitolo del romanzo. Questo libro è più fantasioso, è più d’avventura ma sempre con un  sottofondo storico; è ambientato nei possedimenti coloniali italiani della fine dell’800. Voglio sperimentare l’ausilio illustrativo perchè credo che questo possa aiutare sia giovani che gli adulti, data l’abitudine a vivere in una società di immagini e immediatezza.”

 

 

 

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