Una giornata, a quasi nove mesi dalla morte, in ricordo del Paolo Rossi campione del Mondiale 1982 ma anche della persona che una ventina di anni fa aveva scelto la Valdambra per vivere, gestendo con la moglie Federica in agriturismo a Cennina. Così Bucine ha voluto rendere omaggio a Pablito, con una giornata dedicata alla sua memoria e l’intitolazione dello stadio comunale, ma anche l’inaugurazione di un murales in via Roma, dell’artista Chekos’Art, ai piedi della scalinata che conduce alle scuole.
Una giornata alle presenza del sindaco di Bucine Nicola Benini, della famiglia di Rossi a cominciare dalla moglie Federica Cappelletti, del presidente della Provincia di Arezzo Silvia Chiassai Martini e dl Prefetto Maddalena De Luca. Nel corso della giornata anche una partita dimostrativa della Paolo Rossi Academy, una partita di vecchie glorie della serie A, infine dalle 19 ale 23 “Bucine in festa” ha reso omaggio a Paolo Rossi con addobbi e un mercatino degli hobbisti.
“Una giornata piena di significato per noi – ha commentato il sindaco Benini – anche perché era diventato un compaesano, era molto legato a questi luoghi e abbiamo voluto abbracciarlo metaforicamente. Con l’intitolazione dello stadio abbiamo celebrato l’aspetto di Paolo Rossi, con le altre iniziative l’aspetto umano. Collocare il murales ai piedi della scalinata delle scuole sarà per i bambini occasione di conoscere la storia di questo importante personaggio”.
La moglie Federica Cappelletti ha ricordato i valori di Paolo Rossi, l’attenzione per giovani e il fatto che continua a vivere nelle persone che continuano a fare eventi per ricordarlo. Poi ha sottolineato il legame con la Valdambra: “Paolo aveva scelto di vivere qui perché è una vallata oltre che bella dal punto di vista naturalistico fatta di persone genuine. Qui si sentiva bene, si sentiva a casa ed era solito dire che quando era qui non aveva bisogno di dimostrare niente”.
La sintesi della giornata nello striscione esposto allo stadio: “Il mondo ricorda il campione stellare, Bucine ricorda una persona esemplare“. Non a caso dell’aspetto umano ha parlato il figlio Alessandro Rossi: “Mio padre mi ha sempre detto di dare una mano a chi ha bisogno, lui lo ha sempre fatto in tutte le città dove è stato e questo spiega il tanto affetto nei suoi confronti”.
Ha collaborato Michele Bossini