Loro Ciuffenna è stata liberata nella giornata del 27 luglio 1944, ma dato il vasto territorio montano soprastante la liberazione totale del comune si è protratta fino al 15 agosto ’44. Il Pratomagno per le sue caratteristiche geografiche e di accessibilità è stato uno dei teatri principali delle battaglie di Liberazione, infatti due località della montagna sono state il fulcro di molte battaglie fra partigiani e truppe tedesche, queste furono Rocca Ricciarda e Anciolina.
Nel comune di Loro Ciuffenna, agirono le brigate “Lanciotto”, “Licio Nencetti”, “Valentini”, “Bigi”, “Droandi”, l’8 Raggruppamento Patrioti “Monte Amiata” e la brigata “Mameli”, considerata la brigata di riferimento per la finale liberazione del Pratomagno. Quest’ultima fu fondata da Rodolfo Chiosi, detto il “Foscolo”, nell’autunno 1943 e fu una delle poche brigate ad aver destituito un’autorità locale, assumendo il controllo del governo sulla zona del Comune di Loro Ciuffenna due mesi prima dell’arrivo delle truppe americane. A Loro Ciuffenna venne istituito, al posto dei comitati fascisti che tipicamente presiedevano le comunità locali, un comitato di sessanta persone. Tuttavia, questo comitato non riscontrò la fiducia di Rodolfo Chiosi, che decise di scioglierlo e rifondarlo con sole cinque persone.
Nel Pratomagno, si erano raggruppati circa 300 tedeschi, concentrati nella frazione montana di Modine, ma si spinsero anche verso le altre frazioni montane, come nel caso di Poggio di Loro, dove i tedeschi depredarono casolari e portarono la popolazione come ostaggio a Modine. Come accennato, gli avanposti partigiani principali furono Rocca Ricciarda, bombardata e data alla fiamme dai tedeschi il 13 luglio, e Anciolina. Ovviamente, anche le altre frazioni della montagna subirono perdite e bombardamenti, in quasi tutte sono presenti dei cippi in memoria della vittime tedesche.
A San Giustino, le azioni dei partigiani iniziarono il 21 giugno e proseguirono fino al luglio della Liberazione. Il distaccamento “Bigi” della 24 esima brigata Garibaldi respinse un attacco tedesco e il 27 giugno l’8 raggruppamento Patrioti “Monte Amiata” attaccò e uccise molti passeggere e due ufficiali tedeschi. Questo particolare gruppo di partigiani era noto per la spietatezza del suo comandante, Raul Ballocci: San Giustino fu teatro di molti azioni violente, dove persero la vita decine di persone. Di sanguinosa memoria, la strage del 3 luglio avvenuta presso Villa Grotta: nella rotatoria fra San Giustino e la frazione di Sercognano, un’auto tedesca con due militari tedeschi si trovò nel mezzo della brigata di Raul e accidentalmente si incendiò, ne seguì una rappresaglia. In questa circostanza, morirono sei persone.
La Liberazione a Loro Ciuffenna seguì quella di Arezzo: i reggimenti della 6 brigata corazzata inglese, verso la metà di luglio, stavano combattendo le truppe tedesche lungo la Setteponti. La mattina del 27 luglio 1944 gli alleati entrarono in piazza Garibaldi a Loro Ciuffenna e il comune venne liberato. Tuttavia, la liberazione in Pratomagno fu più lunga e articolata, dato il vastissimo territorio che gli alleati e i partigiani si trovarono di fronte. Dal 29 luglio, i tedeschi si ritirano da Modine e la collaborazione fra alleati e la truppa partigiana “Mameli” portò alla liberazione delle frazioni montane il 5 agosto Gorgiti e il 10 agosto la Trappola. Nel territorio di Loro Ciuffenna la sensazione che la guerra era finita davvero si diffuse solo verso la fine di agosto, quando tutto il Pratomagno poteva essere considerato libero.
L’immagine in evidenza è stata dalla rivista Pratomagno numero 0 mentre la foto della brigata Mameli è stata ripresa dalla pagina Facebook di Simona Neri.