Il tradizionale turno del Giovedì santo vede il Figline impegnato in casa mentre il Terranova Traiana sarà in trasferta. Entrambe la valdarnesi cercheranno punti salvezza in scontri diretti.
Il Figline riceve un Poggibonsi reduce da tre sconfitte di fila e in cerca ancora di quei tre punti che servono per arrivare a quota 42, che dovrebbe dare la certezza della salvezza.
La squadra valdarnese, penultima a 34 punti insieme a Flaminia, Civitacastellana e Trestina, ha bisogno urgente di tornare a fare risultato per evitare la retrocessione diretta e guadagnare un buon piazzamento nella griglia play-out.
La sconfitta nell’anticipo di sabato con l’Orvietana è costata la panchina a Marco Brachi sostituito da Loris Beoni (nella foto) e toccherà a lui guidare la squadra in queste ultime tre giornate di campionato.
Già quello di domani sarà un impegno arduo, interessante sarà vedere le scelte del nuovo tecnico sia sotto profilo tattico che degli interpreti per cercare di fare risultato.
Il Terranuova Traiana dal canto suo è atteso in casa del Flaminia Civitacastellana, primo avversario di un trittico fondamentale in quanto domenica 27 i biancorossi riceveranno il Figline per poi chiudere il loro campionato a San Giovanni.
La squadra valdarnese si presenta alla partita reduce da un filotto di sei risultati utili consecutivi, due vittorie e quattro pareggi; la squadra della Tuscia ha messo insieme cinque risultati utili consecutivi, tre vittorie e due pareggi che le hanno permesso di risalire e si trova adesso con 34 punti, uno meno di Sacconi e compagni.
Sulla panchina del Flaminia siede Federico Nofri che aveva iniziato la stagione, era stato poi sostituito da Giovanni Abate a metà novembre per essere richiamato a fine gennaio.
Fra i laziale non mancano giocatori di esperienza e qualità come ad esempio Casoli, Malaccari e Lisari. Da tenere d’occhio anche Ciganda, Sirbu e soprattutto l’attaccante Tascini.
Per i valdarnesi sarà una gara molto difficile, ma viste le ultime prestazioni hanno tutte le carte in regola per poter tornare a casa non a mani vuote.
Foto di Sandro Merli-Roberto Magri