05, Settembre, 2025

“Prevenire è possibile”: a San Giovanni Valdarno incontro sul disagio giovanile con l’Associazione Valdarnese di Solidarietà

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Questo pomeriggio, presso la sede dell’Associazione Valdarnese di Solidarietà, a San Giovanni Valdarno, in via Borro al Quercio 15, si è svolto un importante incontro dedicato al disagio giovanile e alla prevenzione delle tossicodipendenze. L’iniziativa, inserita nel progetto “Prevenire è Possibile”, ha visto la partecipazione di rappresentanti dei Comuni di San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini, Bucine e Cavriglia, insieme a esperti e referenti dell’ASL territoriale.

Al centro del confronto sono stati messi temi delicati come le dipendenze, le difficoltà adolescenziali e il disagio minorile. L’obiettivo era definire nuove strategie e attività sul territorio, rafforzando la collaborazione tra istituzioni e associazioni.

Il presidente dell’Associazione Valdarnese di Solidarietà, Giovanni Bigi, ha sottolineato l’importanza del lavoro preventivo e del supporto alle famiglie. “Dall’anno della fondazione – ha ricordato – abbiamo seguito oltre 5.400 famiglie, offrendo percorsi di ascolto, accoglienza e sostegno. Organizziamo gruppi di orientamento per genitori e ragazzi, con l’obiettivo di affrontare ansie, paure e disorientamento adolescenziale in modo empatico e costruttivo. La prevenzione, sia con i giovani sia con le famiglie, è fondamentale per evitare che le difficoltà sfocino in comportamenti a rischio.”

Anche il sindaco di San Giovanni Valdarno, Valentina Vadi, ha evidenziato il ruolo cruciale dell’associazione: “Da oltre 40 anni l’Associazione Valdarnese di Solidarietà rappresenta un punto di riferimento per famiglie e giovani in difficoltà. La loro competenza e dedizione hanno permesso di aiutare generazioni di adolescenti e continueranno a farlo con nuove iniziative sul territorio.”

La direttrice della Zona Distretto Valdarno dell’ASL, Elena Rebora, ha spiegato come l’ente sanitario si impegni a intercettare precocemente le situazioni di disagio, grazie a un approccio multidisciplinare che integra salute mentale, dipendenze e assistenza sociale. “Il nostro compito – ha dichiarato – è garantire servizi adeguati e coordinare le azioni sul territorio, coinvolgendo associazioni e famiglie. Incontri come questo ci consentono di progettare insieme attività mirate e preventive.”

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