26, Novembre, 2024

“Occorre riaprire il Pronto soccorso H24 al Serristori”: lettera al Prefetto da parte di Calcit, Cobas e Salvare il Serristori

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È stata inviata al Prefetto di Firenze, la lettera con cui il CALCIT Valdarno Fiorentino, l’Associazione Salvare il Serristori, il Sindacato COBAS P.I. USL Toscana Centro chiedono il rispristino urgente dell’attività di Pronto Soccorso H24 del presidio ospedaliero Serristori, in concomitanza con l’attenuazione emergenza Covid 19. Una riapertura a pieno regime del pronto soccorso è necessaria, secondo i tre firmatari della richiesta, “per assicurare tempi rapidi di intervento in un territorio vastissimo, già interessato da grandi flussi turistici estivi, con problemi legati alla viabilità, anche ordinaria, a causa dei lavori di potenziamento del tratto autostradale A1 per la realizzazione della terza corsia”.

Calcit, Cobas e Associazione Salvare il Serristori ricordano al Prefetto che ad ottobre, quando aveva sospeso le attività del Pronto soccorso, la Asl Toscana Centro, per voce del direttore Morello Marchese, aveva assicurato che “Le nuove misure decise rispetto all’ospedale Serristori sono solo temporanee legate all’emergenza. Al termine della fase acuta, è assicurata la normalizzazione delle attività ed il ripristino completo del servizio di Pronto Soccorso h24, insieme al potenziamento dell’organico alla luce delle nuove assunzioni già in essere“. Rassicurazioni ripetute più volte dalla Asl.

Oggi però il Pronto soccorso non è ancora a regime ordinario. “Nonostante l’emergenza pandemica sia in fase di superamento, testimonianza ne sono la riapertura della chirurgia generale del presidio 7 giorni su e la riconversione dei reparti di medicina alla loro funzione pre-covid, il Pronto Soccorso a tutt’oggi rimane immotivatamente chiuso, funzionando solo l’emergenza territoriale del 118 che allo stato attuale risulta sopperire con affanno alle richieste provenienti dai vari Comuni, località e frazioni montane e le cui funzioni comunque non possono essere sovrapponibili e sostituibili alle attività del Pronto Soccorso”, si legge nella lettera inviata al Prefetto.

“Tale situazione di chiusura del PS H24 del presidio Serristori non può essere presa in carico da parte del DEA PS presidio ospedaliero Santa Maria Annunziata né dal Pronto Soccorso del presidio ospedaliero “La Gruccia” della USL Toscana sud-est insistente sulla Provincia aretina e con il quale non esiste nessun accordo istituzionale organizzativo della presa in carico degli utenti. Una situazione che continua a destare preoccupazione, allarme e enormi disagi da parte delle comunità del Valdarno Fiorentino per la persistente interruzione di un servizio pubblico essenziale nel campo dell’emergenza urgenza a cui spesso i cittadini si rivolgono anche con mezzi propri”, affermano Calcit, Cobas e Salvare il Serristori.

I firmatari della lettera ricordano quanto sia ampio ed esteso il territorio del Valdarno fiorentino, con una popolazione di oltre 50mila abitanti “con diffusi bisogni socio sanitari a cui vanno ad aggiungersi i grandi flussi turistici del periodo estivo e i problemi legati alla viabilità ordinaria e straordinaria per i lavori di potenziamento del tratto autostradale A1 per la realizzazione della terza corsia, con chiusure temporanee e ricorrenti nel tratto tra Firenze sud e Incisa/Reggello, situazione che rende la mobilità congestionata, caotica e pericolosa”.

Per tutti questi motivi, i firmatari chiedono al Prefetto di Firenze “di porre fine a questa situazione di forte pericolo di natura sanitaria, interruzione di pubblico servizio e per assicurare l’appropriatezza delle cure in modo efficace ed efficiente, con la riapertura immediata del Pronto Soccorso H24 del presidio ospedaliero Serristori, e gli accordi pregressi istituzionali in materia di diritto alla salute e organizzazione del servizio sanitario locale”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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